Primo piano

La morte di Gorbaciov e la differente ricezione della sua figura

Per l’Occidente fu “uno statista astuto e iconoclasta che riuscì a prevalere sui sovietici duri e puri mettendo fine alla Guerra fredda senza catastrofi nucleari”, come scritto, sul New York Times, da Anatoly Kurmanaev, ma Gorbaciov era disprezzato sia dai comunisti, ancora presenti in Russia negli anni Novanta, sia dai nazionalisti: dai primi era accusato di aver distrutto l’antica Russia, dai secondi di aver dato alle fiamme la superpotenza della regina delle steppe e dei ghiacci.

Per Mikhail Fishman, giornalista fuggito all’estero dopo l’invasione dell’Ucraina, Gorbaciov fu un “politico monumentale” che negli anni Ottanta e Novanta diede tanta liberalità alla Russia.

E in Italia? Il segretario generale del Pc, Rizzo, alla notizia della morte dell’ex presidente dell’Urss ha pubblicato sui social l’immagine di una bottiglia di champagne, scrivendo ” Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo. Che la diplomazia, che spesso ci precede, non ce ne voglia se stavolta di fronte alla morte di Gorbaciov ci prendiamo il lusso di un brindisi liberatorio”.

La sinistra radicale e post-comunista ha aspramente criticato il brindisi di Rizzo definendolo un “imbarazzo e vergogna”.

Il segretario di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, ha infatti dichiarato che “Rizzo è la caricatura di ‘comunista’ horror che piace ai salotti che frequenta e gli garantiscono visibilità in tv. Uno che ha sostenuto il governo che bombardava la Serbia e si congratulava con Prodi per ingresso nell’euro, poi no Nato e no euro per fessi che abboccano…”.

Ancora, Simone Oggionni, portavoce dei Giovani comunisti, ha dichiarato “vergognoso” il post di Rizzo.

È certamente interessante notare come, nell’area della sinistra radicale e post-comunista, i sentimenti siano molto diversi, dalla comprensione per le scelte dell’ultimo presidente dell’Unione Sovietica e la contestazione per l’infelice uscita di Rizzo, alla contestazione delle scelte stesse dell’ex presidente.

D’altra parte, le provocazioni di Rizzo nel mondo comunista sono talmente note che viene chiamato “’Rizzo pelato servo della Nato’, con chiara allusione alla sua politica di stampo più filoatlantsta, rispetto al comunismo di vecchio ordine.

Per quanto riguarda, invece, la destra, sui social fioccano commenti d’addio e di commiato da parte di tutte le personalità di spicco della Lega.

Relatore

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