Francesco Pontelli, economista – il Patto Sociale – 23 Ottobre 2022
Il mercato delle commissioni bancarie e relativo ai pagamenti attraverso la moneta elettronica unito alla gestione del risparmio rappresenta un settore ad alta remunerazione, in forte espansione tanto da ingolosire il gigante della telefonia Apple.
L’obiettivo, o meglio, l’opportunità offerta dal sempre maggiore favore riservato dalle istituzioni politiche alla moneta digitale, è rappresentato dalla semplice considerazione di come le banche ormai, grazie al trasferimento dei pagamenti su piattaforme digitali presentino dei bilanci al 50% composti proprio dalle commissioni nella gestione del risparmio e dei pagamenti elettronici.
L’iniziativa di Apple si pone l’obiettivo di ottenere nuova redditività, oltre la semplice vendita di cellulari, e quindi nei servizi applicati post vendita, attraverso la sintesi di pagamenti elettronici e la creazione di depositi presso la Goldman Sachs intervenendo, in questo modo, anche indirettamente nella gestione del risparmio.
Il riconoscimento di un 3% come premio per questa operazioni “a risparmio” rappresenta attualmente un livello al di sotto circa di un punto e mezzo rispetto ai tassi d’interesse praticati negli Stati Uniti.
Il mondo della tecnologia digitale, andrebbe ricordato, trova una delle principali e legittime giustificazioni della propria crescente centralità nell’annullamento, o quantomeno nell’accorciamento, dell’intermediazione all’interno della filiera commerciale tra i prodotti fisici come per i servizi ed il consumatore.
Paradossalmente ora, e quindi nella più recente declinazione, lo stesso mondo digitale dimostra la propria contraddizione in quanto si interpone come un soggetto aggiuntivo appunto nell’acquisto dello stesso bene o di un servizio aggiungendo un passaggio digitale ulteriore il cui costo aggiuntivo dovrebbe venire compensato da un premio del 3%.
Mai come adesso questa contraddizione nasconde una vera involuzione digitale la quale, da fonte di apertura verso orizzonti senza limiti e con relazioni di ogni genere e senza intermediazioni, si sta trasformando in una semplice nuova ortodossia digitale i cui interessi si traducono in ulteriori costi a tutto danno del consumatore.
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