Marc Chagall, pittore ebreo, una vita drammatica, in fuga dal Nazismo per l’Europa, un amore eterno per la pittura, nel sincretismo irripetibile di Yiddish e gotico occidentale.
Nato nel 1887 a Vitebsk, in Bielorussia, da una famiglia ebrea osservante, nello stesso giorno in cui la sinagoga della sua città, sotto attacco, brucia.
Dopo gli studi a San Pietroburgo parte per Parigi, per incontrare l’arte della avanguardie. Da qui inizia il viaggio per l’Europa. Berlino, Parigi, Nizza. indi, mentre la propaganda nazista è alle porte, s’intensifica la sua riflessione sulla Bibbia. E così, nella catarsi della preghiera che si esprime in pittura, attraversa l’oceano con la prima moglie, l’amata Belle, ove, assieme alla salvezza, trova anche l’apice del successo. Poi la morte, fulmine a ciel sereno, della moglie, e la fine dell’ispirazione.
Ma come ogni notte ha una fine, così una nuova alba, per il pittore, risorge. Con la fine del Nazismo, il ritorno in Europa ed assieme a Matisse e Picasso una nuova stagione creativa.
Tra il dolore, espresso nel tema della Crocifissione, con il quale rende la morte per i propri cari, all’amore, espresso nei quadri con la moglie, sino al successivo ciclo biblico del Cantico dei Cantici.
Figure che si stagliano nell’ombra sfumata di un amore impalpabile, ma fremente d’ardore sempiterno. Poiché oltre il dolore, come insegna la Bibbia, c’è sempre la vittoria. E, come insegna il Vangelo, l’amore.
E Chagall fu l’ebreo che seppe rendere la famiglia, la Bibbia, Gesù.
Chantal Fantuzzi
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