Il bilancio dei morti del terremoto avvenuto in Turchia e Siria è altissimo: oltre 5200 morti in Turchia, 1602 in Siria.
Soccorritori e cani molecolari sono partiti da tutto il mondo per prestare aiuto ai terremotati e ricercare persone eventualmente ancora vive sotto le macerie; secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri Tajani, c’è un italiano disperso, si chiama Angelo Zen e proviene da Venezia.
In Siria i morti sono 1602, e nonostante qualche miracolo (una madre e le sue figlie sono state stratte vive dalle macerie dopo 33 ore, ad Hatay), il bilancio è terribile.
Sono 8000 gli sfollati, salvati, e sono state almeno 300 le scosse registrate tra Turchia e Siria a partire dopo la scorsa mezzanotte. La scossa più forte ha raggiunto i 5,5 gradi di magnitudo.
Papa Francesco è vicino alle vittime, e il presidente turco Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nel Paese.
Secondo il sismologo Alessandro Amato, si sarebbe attivata un’altra faglia al confine tra Siria e Turchia, che avrebbe generato il secondo, forte terremoto registrato nella mattinata di ieri, di magnitudo 7,5.
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