Dalla baronessa Antoinette St. Legér, al finanziere tedesco Max Emden, all’attuale proprietà pubblica
Antoinette Bayer nasce a San Pietroburgo nel 1856, con ogni probabilità figlia dello zar Alessandro I: difatti sua madre Guglielma Bayer aveva libero accesso alla corte. A 16 anni era emigrata a Napoli dove si sposò per la prima volta. Segue un secondo matrimonio con un certo Jaeger. Nel 1881 sposa Richard Fleming, ufficiale dell’esercito britannico; si trasferiscono sulle sponde del Lago Maggiore. In Ticino Antoinette arriva alla Baronata di Minusio (è raffigurata con l’allora sindaco di Locarno Francesco Balli e suo fratello Emilio, archeologo).
La seconda vita delle isole
Max Emden, finanziere, dottore in chimica e mineralogia, proprietario in Germania di una catena di negozi, che aveva acquistato le isole da Antoinette per Fr.350.000.-, costruì il palazzo attuale non risparmiando nè la costruzione della baronessa, nè la chiesetta di San Pancrazio. Dal 1927 al 1940 sulle isole regnò un’altra atmosfera, quella dei neo-ricchi della Germania del dopoguerra.
Il figlio di Emden, Hans Erich perseguitato in quanto ebreo, nel 1940 abbandonò la Germania e si rifugiò in Cile. La Svizzera gli avrebbe rifiutato un permesso di soggiorno.
Dopo la Seconda guerra mondiale Hans Erich Emden ritornò alle Isole di Brissago, ma trovò la villa praticamente vuota e le opere d’arte erano sparite. Hans Erich offrì allora la proprietà al miglior offerente.
Alcune personalità s’impegnarono a impedirne la vendita a certi speculatori, che ne avrebbero fatto una casa da gioco e un dancing.
I “misteri” delle Isole continuano
Hans Erich Emden non raccontò a suo figlio Juan Carlos la storia della famiglia. Quest’ultimo ne venne a conoscenza dopo la caduta del muro di Berlino, nel 1989, in seguito ad un indennizzo per un immobile espropriato ai tempi della guerra.
Per un caso fortuito Juan Carlos Emden, oltre alla vicenda della vendita delle isole, venne a conoscenza di un dipinto appartenuto a suo nonno Max, finito in circostanze poco chiare nella collezione Bührle: il “Campo di papaveri a Vétheuil” di Monet, che si trovava alle Isole di Brissago. Emil Bührle acquistò il Monet nel 1941. Gli eredi di Emden si attivano e vogliono sapere se la vendita fu regolare o se la guerra, o altre circostanze, “contribuìrono” a far passare di mano il dipinto che nel giugno del 1940, alla morte di Max Emden, si trovava ancora nella villa sulle isole di Brissago. Come arrivò il Monet tra le mani di Bührle? L’avvocato tedesco Markus Stötzel, di Marburg, ritiene che il trasferimento «avvenne in circostanze sospette e mai chiarite».
La storia di Max Emden e del suo tesoro è stata raccontata ne «I misteri delle isole» (2007), un documentario realizzato dalla Televisione svizzera di lingua italiana (TSI).
Jean Olaniszyn
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