Il 3 febbraio l’alto comando della Wehrmacht pubblicò uno straordinario comunicato:
“La battaglia di Stalingrado è terminata. Fedele al suo giuramento la sesta armata, condotta esemplarmente dal feldmaresciallo Paulus, è stata sopraffatta”. Hitler ordinò quattro giorni di lutto nazionale: tutti i cinema e i teatri rimasero chiusi. Lo storico Walter Goerlitz ha scritto: “Stalingrado fu una seconda Jena, certo la più grande disfatta che l’esercito tedesco abbia mai subito”.
Stalingrado sulla Volga, assieme a El Alamein in Africa settentrionale, segnò il tornante della guerra: da quel punto i tedeschi incominciarono a perdere. Resistettero ancora a lungo con immensa tenacia, ottennero ancora qualche successo locale, ma le loro sorti continuarono a declinare, sino alla catastrofe finale e alla morte per suicidio del loro folle Führer.
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