Le politiche della Grecia nei confronti dei migranti sono state spesso oggetto di critiche da parte della comunità internazionale. Ora però la situazione si è aggrava ulteriormente per lo stato mediterraneo, in seguito ad un reportage del New York Times che ha pubblicato video inequivocabili che mostrano la Guardia costiera greca abbandonare numerosi migranti in mare, in condizioni pericolose e su barconi senza un motore. Si tratta di tattiche di espulsione illegali che ledono i diritti umani.
Il governo greco ha sempre respinto le accuse di questo tipo, affermando di attuare metodi “duri ma corretti” nella gestione della situazione, ma ora che ci sono delle prove ha evitato di rialsciare dichiarazioni.
I video sono stati girati dall’attivista politico Fayad Mulla che li ha consegnati al NYT. La testata americana avrebbe verificato in dettaglio i video prima di diffonderli e sembrerebbe sia riuscita anche a mettersi in contatto con i migranti ripresi. Si tratta di 12 persone originarie di Somalia ed Eritrea, 6 di loro sono bambini. Il video mostra come i 12 vengono catturati da alcuni uomini a volto coperto che li portano alla Guardia Costiera. Quest’ultima a sua volta li ha caricati su una propria imbarcazione e li ha portati al largo, nella direzione della Turchia. Non appena la Guardia Costiera si trovò fuori dalle proprie acque i migranti furono scaricati su un gommone senza motore e abbandonati nel mare aperto. Poco dopo la Guardia Costiera turca venne a prenderli per portarli a Smirne.
Non è la prima volta che la Grecia si ritrova in scandali di questo tipo, era già stata accusata di attuare “respingimenti” attivi dei barconi in mezzo al mare e di mettere in pratica espulsioni con modalità illegali. Questa tuttavia è la prima volta che ci sono prove tangibili di tali pratiche.
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