Estero

Cinque falsi miti sulla Corea del Nord

Ogni giorno che passa la Corea del Nord minaccia con sempre più forza di attaccare gli Stati Uniti e soprattutto la vicina Corea del Sud.

La crisi era iniziata nel dicembre 2012 con il governo di Pyongyang che aveva voluto dare una prova di forza con un test missilistico a lunga gittata e – due mesi dopo – con un test nucleare.
In risposta a questa retorica belligerante, le Nazioni Unite hanno varato nuove sanzioni contro la Corea del Nord, mentre Corea del Sud e Stati Uniti hanno dato avvio a esercizi militari congiunti.
Pyongyang ha reagito annunciando attacchi missilistici contro le città americane e il governo di Washington ha risposto mandato in Corea del Sud bombardieri pesanti.

Sino a dove potrà spingersi questa crisi? Secondo il giornale The Atlantic esistono elementi preoccupanti: “Se la Corea del Nord può puntare contro gli Stati Uniti un missile a lunga gittata non vi sono dubbi sul fatto che potrà colpire senza difficoltà Corea del Sud e Giappone. Può anche esportare la sua pericolosa tecnologia (come ha già fatto) verso altri paesi pericolosi, come l’Iran o verso gruppi terroristici.”

The Atlantic spiega che esistono cinque falsi miti sulla Corea del Nord.

1. I dirigenti nord coreani sono pazzi
Il giovane dittatore Kim Jong-un è al potere da meno di un anno e dubbi possono ancora sussistere circa la sua personalità e il suo comportamento.
Invece, suo padre Kim Jong-il, al potere dal 1994 al 2011 e suo nonno Kim Il-sung, che ha guidato il paese dal 1948 al 1994, hanno avuto un comportamento perfettamente razionale in funzione dei propri interessi e non hanno mai agito d’impulso. I loro discorsi erano deliranti, ma non le loro azioni.
Dopo decenni di manovre con l’URSS e la Cina, nel 1991 la Corea del Nord si è avvicinata per un periodo agli Stati Uniti. Oggy Pyongyang gioca brillantemente e abilmente la carta della Cina contro gli Stati Uniti.

2. La Corea del Nord è uno Stato debole
L’ipotesi secondo cui il governo di Pyongyang ha bisogno di aiuti economici esterni e che questi aiuti farebbero venir meno il programma nucleare è falsa.
Le carestie degli anni 1990 hanno messo in ginocchio il paese ma oggi la situazione è diversa. La situazione economica è migliorata e malgrado le sanzioni dell’ONU, la Corea del Nord ha contratti commerciali con la Cina e con gran parte dell’Asia e dell’Africa.

3. La Corea del Nord non ha contatti con l’esterno
Il paese non è isolato. Oltre ai contatti commerciali spiegati al punto 2, va rilevato che ogni anno la Corea del Nord manda in Cina e in Mongolia migliaia di studenti. In Cina, Russia e Kuwait lavorano moltissimi nord coreani. Un’azienda nord coreana sta costruendo un museo altamente tecnologico vicino al sito archeologico di Angkor, in Cambogia e il settore della tecnologia nord coreano fornisce componenti e applicazioni per numerosi apparecchi sofisticati, inclusi gli iPhone.

4. La Corea del Nord non rispetta i propri impegni
Non vi è una regola fissa. A volte Pyongyang rispetta gli impegni presi e a volte non lo fa. Il primo accordo sul programma nucleare fra Stati Uniti e Pyongyang è durato otto anni, prima di crollare nel 2002. Durante questi otto anni la Corea del Nord non ha fabbricato alcuna bomba atomica.

5. La Cina risolverà i problemi
La teoria secondo cui la Cina può ottenere quello che vuole dalla Corea del Nord non è realista. Vi è certo influenza ma è un’influenza con limiti importanti, anche a causa di un passato storico complicato fra i due paesi.

Redazione

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  • Bravo caro leader.

    Riassunto di tutto il casino: ora il mondo sa che sei veramente una potenza nucleare (senza vettori, ma va bene cmq)

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