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G20: l’Italia guarda all’Africa e all’India, e chiuse alla Cina

Tanti temi importanti sono stati trattati, tra i quali l’ingresso dell’Unione africana tra grandi del pianeta; ma si è assistito anche all’esclusione di Kiev e alla soddisfazione espressa dal ministero degli Esteri russo Sergej Lavrov sul capitolo dedicato alla guerra. l’Italia guarda all’ Africa e all’India, ma la Cina la reinterpreta in funzione di chiusura.


Secondo la premier italiana Giorgia Meloni il G20 che si è tenuto a New Delhi sarebbe stato un successo.
Secondo Biden, il presiden Usa ha incontrato tutti i presidenti, meno quella dell’Italia.
Secondo, infatti, l’inviato del New York Times, Biden in India non avrebbe avuto nessuna interazione con la delegazione italiana. Potrebbe essersi trattato di una svista nella comunicazione probabilmente dovuta anche alla tarda età del 46esimo presidente USA, che ha rilasciato un messaggio dalla Casa Bianca che suona cosi “Secondo la Casa Bianca: al vertice del G20, il presidente Biden ha parlato con i leader dei seguenti paesi, in un ordine non particolarmente motivato: Canada, Australia, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Nigeria, Francia, Regno Unito, Germania, Cina, Arabia Saudita, India, Bangladesh, Argentina, Sudafrica, Corea del Sud, Giappone, Turchia, Comore”.
E l’Italia ? Beh, anche se non menzionato, il governo italiano ha mostrato costante impegno per quanto riguarda gli aiuti all’Africa, contagiando anche i partner e i vertici europei e (in parte) le istituzioni finanziarie internazionali chiamate a rivedere il loro approccio nel sostegno ai Paesi in difficoltà. Un tema su cui l’Italia insiste da tempo, certamente connesso al problema delle ondate migratorie.
L’ingresso dell’Unione africana tra grandi del pianeta è, pertanto, anche frutto dell’impegno del governo italiano.
C’è poi il delicato capitolo che riguarda le relazioni da ridefinire con la Cina: l’attenzione dedicata dalla premier fin dall’inizio del suo mandato ai rapporti internazionali comincia a pagare e questo G20 è stato un’occasione per chiarirli. La Meloni ha avuto un faccia a faccia con il suo omologo cinese Li Qiang durante il quale ha confermato la volontà di non rinnovare il memorandum sulla Via della seta sottoscritto nel 2019 offrendo, al contrario, la disponibilità a rafforzare il partenariato strategico con la Cina. I punti interrogativi però restano.
Li Qiang ha ribadito l’invito alla premier di recarsi a Pechino ma intanto il viaggio che si sarebbe dovuto tenere in autunno è rinviato molto probabilmente al prossimo anno.
La Meloni nel frattempo persiste nel rafforzare il rapporto con l’India di Narendra Modi e sottolinea il coinvolgimento delle imprese italiane nel Pgii (Partnership for global infrastructure and investment and India-Middle East-Europe economic corridor), il progetto che prevede la realizzazione di una rete ferroviaria e di un collegamento marittimo in cui le imprese italiane avranno un ruolo che coinvolge direttamente Stati Uniti e India assieme ad Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
Questa mossa non piace alla Cina che ne fa una reinterpretazione in chiave d’affronto.

Relatore

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