È morto il mafioso Matteo Messina Denaro

Non si era mai pentito, Matteo Messina Denaro, colui che della sua vita aveva fatto un crimine. È morto alle due di stanotte, stroncato dal tumore al colon, a 61 anni. Il boss di Cosa Nostra era stato arrestato lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza, al suo capezzale la figlia Lorenza,avuta in latitanza e mai riconosciuta e una delle sorelle oltre alla nipote Lorenza Guttadauro, avvocato difensore del mafioso.

Fu tra i colpevoli dell’assassinio e dello scioglimento nell’acido del piccolo Di Matteo, ed è proprio qui che la giustizia “ci marcia”. L’avvocata difensore del mafioso sostiene che lo zio sia innocente, mentre secondo quanto emerso dalle indagini, il rapimento del figlio del pentito Santino, venne deciso nel 1993 quando Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Giovanni Brusca si incontrarono in una fabbrica di Misilmeri. Il boss mafioso, però, prima di morire ha negato però il suo coinvolgimento.

Fuori dal carcere dove è morto il mafioso, un murales: proprio del piccolo sciolto nell’acido, ritratto però a cavallo, col braccio alzato in segno di vittoria. L’artista, in codice Laika 54 (come il nome della cagnolina sacrificata nello spazio) dichiarava, poco tempo fa: “Ho realizzato questo poster qualche giorno prima di leggere le parole di Santino, padre di Giuseppe, che dichiarava ‘la vittoria’ del figlio, perché con l’arresto di Messina Denaro tutti gli uomini di quell’efferato delitto che all’epoca sconvolse il paese intero, sono finalmente in carcere”.