Si prepara un lungo e freddo inverno: come per la questione ucraina, anche per quella ebraica, il prezzo del gas salirà. il ministero dell’Energia israeliano ha infatti ordinato la chiusura temporanea del grande giacimento offshore di Tamar a causa del conflitto con Hamas.
Si impennano, infatti, i prezzi del petrolio e del gas più che sulle borse e i titoli di stato, rimasti ai livelli di venerdì e scatta il panico per le bollette. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che parla addirittura di “Situazione di emergenza” per le imprese.
Secondo il capo ufficio studi dell’Fmi Pierre-Olivier Gourinchas, è tuttavia “ancora troppo presto” per capite gli effetti sull’economia dal conflitto in Israele e nelle striscia di Gaza.
Secondo Assoutenti si parla addirittura del rialzo del 15% delle bollette su luce e gas; anzi: il prezzo del gas si è impennato ieri mattina a 41,40 euro al megawattora con un aumento dell’8,3%.
Sempre secondo l’associazione si stima un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas, con un aumento di circa 115 euro della bolletta dell’energia elettrica rispetto alle tariffe attuali, con una spesa della luce di circa 879 euro.
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