Trama interessante, ritmo lento, in una lunghissima – a tratti estenuante – processione di scene tra loro slegate. Killers of the flower moon è un polpettone che lega assieme il thriller al documentario, l’indagine sociale a quella storica.
L’ultima fatica di Martin Scorzese, tratta dal romanzo Gli assassini della terra rossa di David Grann, del 2017, presenta una trama cupa e interessante, all’interno, però, di tre faticosissime ore e trenta altrettanto faticosi e interminabili minuti di film.
Un “extra” metraggio in cui un veterano di guerra (Leonardo DiCaprio) ritorna nella natia Oklahoma. Qui – una terra ricca di petrolio – convivono gli ultimi nativi americani, scampati ai genocidi del secolo precedente, coi coloni bianchi. Quella che sembra una pacifica convivenza si rivela invece una società estremamente patriarcale e maschilista, in cui impera il volere tirannico dello zio del veterano (Robert De Niro), falsamente clemente. Il compito che questi impone al nipote è semplice: sposare una purosangue indiana (Gladstone) ovvero una ricca ereditiera petrolifera. Ma la posta in gioco è alta: bisogna impedire che l’eredità vada alle componenti femmine di costei (madre, sorelle), secondo la giurisdizione Osage. Quando una serie di crimini commessi sui nativi americani inizia a far scorrere un inarrestabile fiume di sangue, iniziano le indagini per comprendere chi sia il colpevole.
Notevoli le ricostruzioni culturali degli Osage e dei Nativi Americani in senso lato, eccellente l’indagine antropologica e belle le scene oniriche; giocano a sfavore i dialoghi (ripetuti con ritmo martellante dagli attori), la lunghezza, la pesantezza.
La coppia De Niro – DiCaprio si riconferma una carta vincente di Scorsese, anche se questa volta quest’ultimo – irriconoscibile e visibilmente provato dagli anni che, impietosi, calcano il volto dell’ex fanciullo procace di Titanic – gioca un ruolo diverso, ambiguo, che stupirà lo spettatore, grazie però, anche, alla recitazione di una vera nativa americana, quali Lily Gladstone. Da vedere, ma dopo un buon caffè.
di Tito Tettamanti È difficile parlare di politica europea senza commentare il successo elettorale dei…
L’Assommoir (in italiano spesso tradotto come Il ventre di Parigi o più fedelmente Lo scannatoio)…
WISH YOU WERE HERE VORREI CHE TU FOSSI QUI Sergio Roic, scrittore svizzero-croato-serbo, ha pubblicato…
Dal profilo di Diego Fusaro https://www.facebook.com/fusaro.diego Il debutto di Merz, nuovo cancelliere teutonico, è stato…
Nel mito di Cthulhu creato da H.P. Lovecraft, il termine "Antichi" (o "Elder Gods" e…
Venezia, San Marco. Porte su porte, aperte su mondi, universi, labirintici antri della Serenissima Storia…
This website uses cookies.