Il Presidente Sergio Mattarella ha ricevuto il Sen. Stefano BERTACCO e On. Arch. Fabio RAMPELLI, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati,accompagnati dall’On. Giorgia MELONI, Capo della forza politica “Fratelli d’Italia” . (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Si dice rammaricato Palazzo Chigi, dopo lo scherzo attuato da Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, in arte “Vovan e Lexus”, che hanno già beffato altri potenti quali Boris Johnson a Recep Tayyip Erdogan passando per J.K.Rowling ed Elton John, riuscendo sempre a strappare loro affermazioni che facessero gioco alla narrazione russa.
Ora, hanno beffato anche Giorgia Meloni. Uno dei due comici si è spacciato per un politico africano di alto rango, chiedendo alla premier cosa ne pensa in merito a Ucraina e Libia.
La premier non è caduta in provocazioni sul presunto nazionalismo russo e culto del collaborazionista ucraino dei nazisti Stepan Bandera. Anzi, ha affermato che “hanno il diritto di farlo. È Putin ad avere un problema di nazionalismo”, ma, per quanto riguarda Bandera ha detto: “Non lo conosco. (Gli ucraini) stanno facendo quello che devono fare e quello che è giusto fare. E noi stiamo cercando di aiutarli”, ha ribadito.
Però, quando i due comici russi si sono lamentati del fatto che l’Africa non possa chiedere aiuto alle organizzazioni europee, perché “tutti i soldi della UE vanno all’Ucraina”, Meloni ha risposto di vedere stanchezza, nei confronti della guerra in Ucraina e ha detto: “Potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.
Alcuni sospettano che il duo di Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, più che comici siano complici dei servizi di sicurezza russi, ma i due artisti hanno anche chiesto alla premier in merito alla Libia. E lei ha risposto: “Tutti capiscono che il conflitto [ucraino] potrebbe continuare per molti anni se non cerchiamo di trovare una via d’uscita. Il problema è quale sia la soluzione accettabile per entrambi senza aprire nuovi conflitti. Lei sa che cosa penso della Libia… Ne potremmo discutere per ore, amico mio, di quello che è successo. Forse qualcuno capisce che la situazione lì adesso non è migliore”.
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