La politica ticinese piange Werner Carobbio

È venuto a mancare all’età di 86 anni uno dei padri del Partito Socialista autonomo, Werner Carobbio. Nato nel 1936 a Lumino, ha intrapreso la professione di maestro ma si è poi dedicato alla politica già da giovanissimo. Sindaco di Lumino dal 1964 al 1972, Werner si era fin da subito iscritto alla Gioventù Socialista per poi proseguire il suo percorso nel comitato del Partito Socialista Svizzero. Nel 1969 fondò il Partito socialista autonomo di cui diventò segretario politico. Il PSA riuscì a promuovere la candidatura di Carobbio al Consiglio nazionale nel 1975 e quella di Pietro Martinelli al Consiglio di Stato nel 1987.

Werner resta al Consiglio nazionale per 24 anni, fino al 1999, anno in cui rientra in Ticino e viene eletto in Gran Consiglio, diventandone presidente nel 2005. Durante la sua attività a Berna è stato membro del gruppo socialista e ha partecipato a numerose importanti commissioni, come quella che ha indagato sull’attività di organizzazioni segreti P26 e P27 sul suolo svizzero. 

Definito dal suo partito come “appassionato difensore dei diritti dei lavoratori” in un comunicato stampa, si è dedicato con impegno alle cause a lui care ricoprendo la carica di presidente del sindacato ticinese degli insegnanti negli anni 70 e quella di presidente del’Associazione svizzera degli inquilini dal 1991 in poi. 

Il PS conclude la sua nota facendo le condoglianze alle figlie Marina e Katia e alla moglie Graziella. Anche l’MPS ha reso omaggio a Werner Carobbio ricordando come “la sua storia, la sua militanza, la sua azione politica sono da iscrivere a pieno titolo nella migliore tradizione della lotta per il socialismo, per una società liberata dalle ingiustizie sociali e da ogni forma di oppressione”. Il Partito Comunista dal canto suo “china le sue bandiere esprimendo il proprio cordoglio ai famigliari, agli amici e ai militanti del Partito Socialista per la scomparsa del compagno Werner Carobbio, una delle più autorevoli e coerenti figure del socialismo ticinese e del movimento operaio svizzero”.