Ticino

Mendrisio, processioni e i mori che danno fastidio…

di Roberto Pellegrini, candidato al Municipio e al CC

È di questi giorni la notizia che i “mori” delle processioni di Mendrisio non vanno più bene. In perfetto
stile da “cancel culture” (cultura della cancellazione) per non offendere (chi?) non verranno più dipinte
di nero le facce di chi interpreterà i mori. Palazzo federale, invece, è stato imbrattato di vernice
secondo quella che viene definita “woke culture”. Eventi simili (legati alla cancel o alla woke
culture…fate voi) comprendono i tentativi di bloccare le autostrade, la partita a tennis contro Roger
Federer, i moretti che invece di addolcire l’animo offendono, eccetera.

L’enciclopedia Treccani definisce woke come “persona che, esibendo il proprio orientamento politico
progressista (dunque di sinistra) o anticonformista, ha un atteggiamento rigido o sprezzante verso chi
non condivide le sue idee”. La “cancel culture”, invece, più semplicemente prevede che si faccia
censura. Di cosa? Di qualunque cosa possa offendere qualcuno…e fin qui potrebbe anche sembrare
“normale”. Peccato che si declini nella censura dei moretti e delle processioni storiche di
Mendrisio…chissà se coloro che si chiamano Mauro verranno costretti a cambiare nome visto che il
nome per definizione richiama ai cosiddetti “mori”.

Non ha un che di terrificante tutto questo? Non ha un sapore vagamente (mica troppo) dittatoriale?
Ritengo che sia preoccupante che la sinistra, perché vanno fatti i nomi di coloro che nello spettro
politico sostengono e difendono queste follie, promuova questo tipo di cultura. La sinistra (e chi la
segue anche in altri partiti!) sta cercando di inculcare nelle persone una sorta di nuova coscienza, un
senso di colpa inesistente, secondo il quale dobbiamo stare attenti a dire e fare qualunque cosa per
non offendere altri anche se quanto diciamo o pensiamo non è comunemente considerato sbagliato.
È ora di agire e di dire apertamente che siamo stufi! Siamo stufi che non si possa esser cristiani,
siamo stufi che ci venga detto cosa dobbiamo mangiare, come dobbiamo spostarci, quali siano i
generi esistenti in barba al buon senso e alla biologia, siamo stufi del fatto che ci venga detto come vivere millantando una liberta’ che ha il sapore di una prigione!

Relatore

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