Siamo un gruppo di amici di Chiasso. Quella Chiasso che ha visto crescere molti di noi, oggi adulti (50enni o quasi) come Andrea.Quanto accaduto ci ha sconvolti e pensiamo sia giunto il momento di far sentire le nostre voci.
Un uomo è stato assassinato in casa sua. Nella sua Chiasso.Non dall’altra parte del mondo: a Chiasso.Nessuno ne parla. La notizia forse non fa scalpore perché quando si parla di droga molti banalizzano il problema e pensano “se l’è cercata”. Ma chi conosceva Andy sapeva che era un uomo buono e fragile, sballottato da una disgrazia all’altra. Però non perdeva mai il suo sorriso. Quel sorriso dietro al quale, ahime, celava il suo disagio.
E se mi guardo attorno vedo molti come lui, angosciati, demoralizzati, rassegnati in un contesto sociale che gli rema contro.Si perché purtroppo a Chiasso, in molti casi la disperazione si fonde con la delinquenza. E questo è sintomo di una grave malattia chiamata indifferenza. O forse paura?I cittadini da soli non possono fare null’altro che sperare in una presa di posizione da parte della politica.
Bisogna smetterla di fare gli struzzi! È ora di tirar fuori la testa dalla sabbia affrontando una tematica tanto delicata quanto scomoda come quella della SICUREZZA! Non solo per Andrea e per i suoi famigliari, ma anche per tutti i cittadini.
Quando un cittadino non si sente al sicuro significa che le autorità non stanno facendo il loro lavoro nel modo giusto.
“Gli amici di Chiasso”
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