di Francesco Pontelli Opinioni – 5 Marzo 2024
Durante lo scorso weekend i cittadini della Confederazione Elvetica hanno approvato, attraverso un quesito referendario, l’inserimento della tredicesima per i pensionati nonostante il parere contrario della maggioranza al governo.
Come diretta conseguenza spetterà, ora, allo stesso governo elvetico trovare le coperture finanziarie in moda da assicurare l’attuazione dell’esito referendario.
Contemporaneamente, invece, è stato rifiutato in un altro quesito referendario l’innalzamento della età pensionabile a 67 anni, il quale aveva invece il sostegno politico del governo federale e della maggioranza.
Una democrazia si rivela tale quando fa proprie le istanze dei cittadini, trasformandole poi in quadri normativi nazionali in linea anche con le indicazioni espresse dagli esiti referendari.
Contemporaneamente risulta una versione decisamente “spuria” quella democrazia delegata all’interno della quale si riconosce ad una classe politica la libertà di scelta, grazie alla assenza del vincolo di mandato, in relazione alle priorità nazionali , alle quali i cittadini poi si devono adeguare sia in termini politici che economici.
Emerge evidente come una democrazia delegata trovi la propria giustificazione espressamente ideologica e politica nella presunta superiorità della classe politica rispetto al popolo amministrato.
Un presupposto intollerabile e tipicamente ideologico che avvicina tutte le compagini politiche tanto di sinistra che di destra in relazione alla comune mancanza di considerazione per i propri elettori.
Una situazione, ormai, talmente evidente la quale viene confermata dal progressivo abbassamento dell’afflusso di votanti registrato agli ultimi appuntamenti elettorali.
La complicità che lega tutte le forze politiche italiane viene conclamata dalla inesistente attenzione dimostrata verso il proprio declino elettorale complessivo, in quanto intimamente compiaciuti dalla facilità con la quale l’intera classe politica si trova a beneficiare di una delega politica ottenibile attraverso un coefficiente elettorale molto più basso.
Certamente la Svizzera rappresenta un modello di democrazia , ma in considerazione degli esiti della democrazia delegata in Italia, sicuramente anche la
“Democrazia Modello”.
Solo attraverso questo asset istituzionale e proprio perché diretta, lo Stato si evolve da entità terza superiore rispetto ai cittadini e viene posto nella condizione di dover offrire una risposta normativa esaustiva alle principali istanze dei cittadini.
Queste vengono definite attraverso l’istituto del referendum il quale, a differenza di quanto avviene in Italia, non solo è propositivo ma può avere come oggetto anche normative fiscali ed economiche .
In considerazione, poi, della deriva istituzionale del paese, nel quale la classe politica di governo cerca una maggiore ampiezza giuridica da assegnare al proprio mandato elettorale (Premierato), più che una sua maggiore legittimazione attraverso un diverso sistema elettorale, qualcuno ha pure ancora il coraggio di dire che la costituzione Italiana sia la più bella del mondo.
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