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Sacro e sensuale: l’olio nei riti religiosi

Liscio al tatto, unto sulla pelle e profumato: l’olio sacro, in tutte le grandi religioni, viene adoperato per svolgere riti, consacrazioni e benedizioni. Anche in alcune tradizioni sciamaniche l’olio viene adoperato per compiere alcuni rituali o preghiere. Nel mondo ebraico l’olio sacro è importantissimo:  veniva usato per ungere re, sacerdoti e talvolta profeti, segnando la loro scelta da parte di Dio e la loro consacrazione al servizio divino. Re Davide venne unto re dal profeta Samuele e anche il re Saul venne unto dal profeta Nathan. L’olio sacro veniva impiegato sin da Mosè per consacrare il tabernacolo e in seguito venne usato per ungere i leviti, la stirpe sacerdotale che compiva i rituali anche durante la festa di Chanukkah, in cui si celebra il miracolo dell’olio sacro che bruciò per otto giorni nel Tempio riconsacrato. Nell’induismo, l’olio, specialmente quello di sesamo e di ghee  viene utilizzato nelle lampade a olio per le puja (cerimonie di adorazione) e in altri riti religiosi. Il ghee, che si può produrre anche a casa propria facendo sobbollire del normale burro fino a separarne le componenti, è un olio di origine animale che ha notevole importanza nelle cerimonie indiane come offerta agli dei.

Benedizione e consacrazione dell’olio nelle ampolle giganti ( Messa Crismale cattolica)

Nel cristianesimo, gli oli sacri hanno un ruolo importantissimo nei sacramenti e nelle benedizioni, perché sono veicolo materiale e tangibile del Paraclito ( Spirito Santo). Durante la Settimana Santa, e in particolar modo nel Giovedì santo, che quest’anno cade il 28 marzo, avviene il rito di benedizione delle ampolle degli oli santi. Sarà possibile, in Cattedrale a Lugano, vedere il vescovo Alain tenere questo particolare rito, noto col nome di Messa del Crisma. Qui avverrà la benedizione e la consacrazione di tutte le ampolle d’olio dell’intero Canton Ticino per l’anno venturo.

 Nella religione cattolica vi sono tre tipi principali di oli benedetti o consacrati: il crisma, l’olio degli infermi e l’olio dei catecumeni. Il crisma, mescolato con balsamo profumato e consacrato dal Vescovo, è usato nel sacramento della Confermazione, nell’ordinazione dei sacerdoti e nella consacrazione degli altari. L’olio degli infermi non è consacrato bensì benedetto e serve per il sacramento dell’Unzione dei malati, mentre l’olio dei catecumeni è usato nel battesimo. In Giacomo 5:14, l’olio è usato dagli anziani della chiesa per guarire gli ammalati con la preghiera. Anche  Gesù fu unto con olio profumato da donne in diverse occasioni e il suo nome, Cristo, significa proprio l’Unto, come venivano unti i sovrani e i profeti di Israele. In Luca 7:36-50 si trova una donna peccatrice che unge i piedi di Gesù come atto di pentimento e adorazione, e questo è un fatto molto interessante che agli occhi degli apostoli stessi parve quasi profano. L’olio benedetto o consacrato, simbolo di regalità, gioia, purificazione, illuminazione e guarigione, è una sostanza unica nel suo genere: profumata e liquida, che non si mischia con l’acqua e viene assorbita dalla pelle, come quando sulla fronte dei cresimandi viene disegnata una croce, ha un valore spirituale grandissimo.

Liliane Tami

Una Channukiya a 9 braccia con lumi ad olio, che si accende durante  la Festa delle Luci ( Channuka) e si ripone davanti alla finestra in modo che tutti possano vederla.

Relatore

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