Giovanna II, detta “la pazza”, 1373-1435, fu regina di Napoli. Discendeva in linea diretta da Carlo I d’Angiò, primo re angoino, colui che fece decapitare l’infelice Corradino di Svevia – sceso a sud dalla Germania con un esercito a reclamare l’eredità del nonno, l’imperatore Federico II – sulla piazza del Mercato.
Giovanna ebbe vita avventurosa e disordinata. Si racconta che la regina ospitasse nella sua alcova amanti di ogni genere ed estrazione sociale, addirittura rastrellati dai suoi emissari fra i giovani popolani di bell’aspetto. Per salvare le apparenze e tutelare il suo buon nome, Giovanna – si credeva, si mormorava – usava liberarsi di loro dopo aver soddisfatto le sue voglie. La regina disponeva, all’interno del Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino, di una botola segreta: i suoi amanti, dopo l’amplesso, venivano fatti precipitare in un pozzo, quindi nel mare, e ivi divorati da mostri marini.
Quando una folle leggenda ordì la fantastica storia di un coccodrillo che, attraversando il Mediterraneo, fosse giunto dall’Africa sino ai sotterranei del castello, il temibile alligatore diventò nell’immaginario collettivo l’artefice dell’orribile fine degli amanti di Giovanna.
Prima di Giovanna la Pazza regnò una Giovanna I, detta “dai quattro mariti”, che morì assassinata (1382) ad opera del cugino Carlo III, che divenne re, e morì assassinato (1386).
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