In questo giorno di riflessione e di lutto vi proponiamo una celebre poesia, che suona misteriosa e magica al nostro orecchio. Il canonico Henry Scott-Holland si rivolge all’amata moglie e le dice: “la morte non esiste affatto. Sono qui, dietro l’angolo. Chiamami con il mio nome di sempre. Ridiamo insieme”
Death is nothing at all
I have only slipped away into the next room
I am I and you are you
Whatever we were to each other
That we are still
Call me by my old familiar name
Speak to me in the easy way you always used
Put no difference into your tone
Wear no forced air of solemnity or sorrow
Laugh as we always laughed
At the little jokes we always enjoyed together
Play, smile, think of me, pray for me
Let my name be ever the household word that it always was
Let it be spoken without effort
Death is nothing at all
I have only slipped away into the next room
I am I and you are you
Whatever we were to each other
Without the ghost of a shadow in it
Life means all that it ever meant
It is the same as it ever was
There is absolute unbroken continuity
What is death but a negligible accident?
Why should I be out of mind
Because I am out of sight?
I am waiting for you for an interval
Somewhere very near
Just around the corner
All is well.
Nothing is past; nothing is lost
One brief moment and all will be as it was before
How we shall laugh at the trouble of parting when we meet again!
* * *
La morte non è niente.
Sono solamente passato nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro
lo siamo ancora.
Chiamami con il mio vecchio nome, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non mutare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere come noi ridevamo sempre insieme,
di quei piccoli scherzi che tanto ci piacevano.
Gioca, sorridi, pensami! Prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza sforzo e senz’ombra di tristezza.
La nostra vita significa ciò che ha sempre significato:
è la stessa di prima,
c’è una continuità che non si spezza.
Che cos’è la morte se non un trascurabile accidente?
Perché dovrei essere fuori dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua vista?
Ti aspetto tra poco,
sono molto vicino, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Nulla è passato. Nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima
Come rideremo della nostra separazione turbata quando nuovamente ci incontreremo!
Canonico Henry Scott-Holland, 1847-1918, Cattedrale di St Paul’s
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Bello potersi incontrare con i trapassati della stanza accanto.Ricordo una stanza accanto sulla cui porta entrata stava scritto: “memento, homo, quia pulivs es et in pulverem reveteris”.Ho ancora nelle orecchie quel predicatore arrivato in paese in occasione di una ricorrenza religiosa ammonire dal pulpito “ vita breve morte certa,del morire l’ora é incerta,presto finirà questa vita che hai l’eternità non finirà giammai”.
Anche per Epicuro la morte non é nulla “.. il più terribile dei mali,la morte, non è nulla per i noi, perché quando ci siamo non c’è la morte , quando c’é la morte noi non siamo più.Non é nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è e i morti non sono più…”