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“Perché la ricchezza non è neutrale” – di senzaquorum

2016

Il Pensiero del giorno viene assegnato oggi al blogger senzaquorum, che si aggancia all’articolo visionario e fantascientifico di Tito Tettamanti. Il pezzo è bello, anche se le trite percentuali sui fantastiliardi dei superricchi e la dieta forzata dei superpoveri sono ben note ed appaiono scontate.

* * *

paperon-de-paperoni-672x351paperon-de-paperoni-672x351Non so se nel futuro rimarranno tasse, tassatori e tassati, quindi stati, nazioni e quant’altro. Certo è che resterà sempre chi vorrà negare l’esistenza di «muri» economici. Muri economici, muri sociali, chiamateli come volete.

Si è perfino preteso di definire il libero scambio come un antidoto alle guerre con morti e feriti. Il mercato doveva permettere una “conciliazione ragionata degli egoismi”. Fallacia tuttora sostenuta con un certo cinismo. In realtà ben sappiamo che quella presunta “armonia conciliatrice” non esiste se non nella propaganda della ricchezza mercantile. Perché è evidente che la guerra esiste anche con morti e feriti, pur di approvvigionarsi terre, risorse e braccia da sfruttare.

Perché la ricchezza non è neutrale. La ricchezza non è passiva. La ricchezza agisce, costruisce muri invalicabili. Quel bottino che offre agli happy few la possibilità di chiudersi entro le enclavi dorate, la ricchezza lo conquista e lo difende con tutti i mezzi necessari. E i mezzi necessari non sono sempre limpidi come il mare caraibico. Dalle delocalizzazioni negli inferni della schiavitù produttiva, su su fino ai… paradisi fiscali. Dallo sfruttamento della manodopera, fino alla conquista politica che affossa ogni velleità ridistributiva.

L’1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che a questo ritmo si supererà il 50% nel 2016. Gli esponenti di questa élite avevano una media di 2,7 milioni di dollari pro capite nel 2014. Del rimanente 52% della ricchezza globale, quasi tutto era posseduto da un altro quinto della popolazione mondiale più agiata, mentre il residuale 5,5% rimaneva disponibile per l’80% del resto del mondo: vale a dire 3,851 dollari a testa, 700 volte meno della media detenuta dal ricchissimo 1%.

Se questi non sono muri invalicabili…

Relatore

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