2018
A Palazzo Mocenigo si respira l’atmosfera della Venezia del ‘700. Dall’esposizione permanente dei costumi, dell’Occidente e dell’Estremo oriente, alla mostra del profumo, ove ampolle in vetro pregiato si aprono alla curiosità dello spettatore per disvelare la loro arcaica essenza: lavanda, labdano, rosa antica, vaniglia… essenze esotiche o floreali, tutto parla della gloriosa decadenza del secolo decimoottavo della Serenissima.
Ma c’è una sala, che vi colpirà dolcemente, accogliente e intrigante al contempo, che in occasione di Venice, The Glass Week, coniuga passato e presente, all’interno dell’italico momento più conviviale che vi sia: il pranzo.
E’ Il pranzo di Babette, di Chiara Antonietti, nata a Torino classe ’77, che coniuga la lavorazione del vetro e quella del merletto, l’arte di Burano e quella di Murno e le stoffe locali: le celebri murrine ricamate sul tessuto, che rendono redivive due tecniche preziose.
Seducente, affascinante e geometrico, lo stile dei sei piatti, specchiati all’esterno, punteggiati da punti colori in cannamarrina filigrana, avvolge il visitatore in un viaggio inter epocale, raffinato e ascensionale.
Nulla è lasciato al caso: la sintonia circolare corrisponde alla suddivisione del territorio urbano veneziano in sestrieri, come se la Serenissima dei secoli che furono fosse l’ospite atteso e onorario, già giunto eppur, in quell’istante immanente, non ancor arrivato.
In una città come la bella Lugano ci sono luoghi in cui dietro l’angolo, in…
1880. La Francia è devastata dalla Guerra Franco Prussiana, avvenuta un decennio prima, del cui…
Riccardo II d'Inghilterra (1367-1400) fu re dal 1377 al 1399. Il suo regno fu caratterizzato…
"Lo Stato ha diritto di giudicare il valore di una vita umana?" Ci sono vite…
I recenti sviluppi sul caso dell’attentato all’ Ambasciatore d’ Italia in RD Congo Luca Attanasio,…
Sulle rive comasche del Lago di Lugano, nel minuscolo borgo di Oria, esiste un luogo…
This website uses cookies.