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Cane a processo – un film di Laetitia Dosch

recensione a cura di Desio Rivera – Piazza Grande

Le procès du chien – CH/F

Regia di Laetitia Dosch

Prima svizzera

In francese con sottotitoli in inglese e tedesco

Niente sottotitoli in italiano

E mi ritrovo, io 74enne, con il bambino che c’è in me. Cresciuto a film di Walt Disney dove animali veri recitavano come fossero umani.

E Cosmos, il cane protagonista, per sguardi, atteggiamenti, emozioni è un attore, un vero attore-cane.

L’ha fatta grossa, lui , soffocato da anni di addomesticamento ma con la voglia di ritrovare il suo verso di lupo, deve affrontare un processo.

Anche la sua avvocata , Avril, è in una situazione simile. In bilico tra due epoche. Quella della tradizione e quella del #me too… Lei, nota per difendere cause perse.  Ma  con Cosmos no, non vuole perdere.  È vero che il cane fa vittime solo donne e i maschi come lui non li degna di aggressioni. Misoginia? L’avvocata, tra le tante tattiche di difesa, si impegnerà per fargli comprendere che maschi e femmine sono uguali, con gli stessi diritti e doveri.

Il film,  molto vivace e dai risvolti decisamente comici scorre piacevolissimevolvente.

Ancora un film svizzero che avrà successo al botteghino. Una piacevole nottata di buon umore, buoni sentimenti su panorami e personaggi svizzeri molto poco tradizionali.

Un arrivederci felice al festival che termina qui. E già c’è voglia del prossimo. Ad agosto o prima o dopo. Ma che ci sia!

Relatore

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