Estero

Il sottomarino è imploso e i 5 esploratori non sono morti in agonia

2023

Non erano distanti dal relitto del Titanic, quando il sottomarino nel quale erano stipati i cinque esploratori, è imploso. I membri dell’equipaggio della flotta OceanGate sono tutti morti, come ha comunicato la stessa società marittima, ponendo fine alle ricerche.

Non lontano da dove, nel 1912, il transatlantico affondò, sono stati rinvenuti rottami a circa 500 metri dalla prua del Titanic e la Guardia Costiera statunitense ha confermato che la natura dei resti individuati era coerente col sussistere di un evento catastrofico, ossia la “perdita della camera di pressione” del sommergibile. Questo ha prodotto una “implosione istantanea” del mezzo di profondità e la morte immediata dei cinque membri dell’equipaggio.

Forse, penserà qualcuno, la morte immediata è stata meglio di una lenta agonia. I detriti sono stati individuati attraverso un Rov, ovvero un mezzo sottomarino a comando remoto, che ha individuato detriti appartenenti alla scocca esterna del sommergibile. La sigla ‘ROV’ significa ‘remotely operated vehicle’, cioè veicolo a comando remoto.

Già nella giornata di ieri, era stata superata la soglia cruciale delle 96 ore di ipotetica autonomia di ossigeno all’interno del sommergibile disperso, quando dunque l’aria respirabile potrebbe essere terminata: il Titan aveva una scorta di ossigeno di 96 ore, cioè quattro giorni, quando si era immerso intorno alle 6 locali di domenica mattina per la discesa verso il relitto del Titanic.

L’ultimo limite per trovare il sottomarino contenente i sopravvissuti sarebbe stato fra mezzogiorno e le 14 ora italiana di ieri. Tuttavia, secondo alcuni esperti, il tempo poteva essere prolungabile se i passeggeri avessero adottato misure per conservare l’aria respirabile. Cosa che non hanno fatto né dovuto fare, essendo implosi immediatamente.

“Crediamo che purtroppo l’equipaggio del Titan sia morto”, ha riferito OceanGate ieri intorno alle 21 italiane. “Questi uomini erano veri esploratori che condividevano uno spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo – ha proseguito la società – I nostri cuori sono con queste cinque anime e ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento”.

Relatore

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