Cronaca

Morto Eugenio Borgna, lo psichiatra che curava l’anima con l’ascolto

Eugenio Borgna (1930–2024) è stato un eminente psichiatra e filosofo italiano, noto per il suo approccio umanistico alla psichiatria e per il tentativo di integrare la scienza medica con una profonda riflessione esistenziale e spirituale. Ha lavorato come primario di psichiatria all’Ospedale Maggiore di Novara e ha contribuito significativamente al dibattito sulla sofferenza psichica e sul rapporto tra medicina e umanità.

La conciliazione tra psichiatria e fede

Borgna vedeva la psichiatria non solo come una scienza medica, ma anche come un’arte che richiede empatia, ascolto e comprensione profonda della condizione umana. La sua prospettiva era profondamente influenzata dalla fenomenologia e dalla filosofia di autori come Martin Heidegger e Karl Jaspers, oltre che dalla letteratura e dalla spiritualità cristiana.

  1. Psichiatria come incontro umano: Per Borgna, la cura della sofferenza psichica non poteva ridursi a protocolli clinici o alla mera farmacologia. La relazione terapeutica era centrale e richiedeva una capacità di ascoltare il “silenzio” e il dolore dei pazienti. Questo approccio rispecchiava una visione spirituale della vita, dove ogni persona è vista nella sua unicità e dignità.
  2. La fede come risorsa nella sofferenza: Borgna considerava la fede (non necessariamente religiosa, ma anche esistenziale) una risorsa fondamentale per affrontare il dolore e il disagio psichico. Nel suo pensiero, la spiritualità offriva una chiave per comprendere la fragilità umana e una speranza per trascendere le sofferenze.
  3. Un dialogo tra scienza e trascendenza: Pur essendo medico e scienziato, Borgna non separava la psichiatria dall’aspetto spirituale dell’esistenza. Credeva che la scienza non potesse rispondere a tutte le domande fondamentali sulla vita, la morte e il significato della sofferenza, ambiti in cui la fede e la filosofia potevano offrire risposte più profonde.
  4. Empatia e compassione: Borgna promuoveva un approccio “umanizzante” alla psichiatria, in cui l’empatia e la compassione erano elementi chiave. Per lui, queste qualità erano espressioni di una spiritualità vissuta che trascendeva le differenze religiose.

Eredità

Eugenio Borgna ha lasciato un’eredità intellettuale e umana significativa, testimoniata dai suoi numerosi scritti. Tra i suoi libri più noti ci sono “La solitudine dell’anima”, “L’attesa e la speranza”, e “Il dolore dell’anima”, dove esplora temi come la fragilità umana, la speranza e la capacità di trovare senso nella sofferenza.

In sintesi, Eugenio Borgna ha cercato di conciliare la psichiatria con la fede attraverso una pratica clinica e una riflessione teorica che mettono al centro la dignità della persona e il mistero della condizione umana.

Relatore

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