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La guerra santa: la Jihad e Maometto

Maometto (Muhammad, 570-632 d.C.), il fondatore dell’Islam, è stato non solo un profeta ma anche un leader politico e militare. Durante la sua vita, fu coinvolto in diverse battaglie e campagne militari per difendere la comunità musulmana nascente (Umma) e consolidare l’Islam nella penisola araba. Questi eventi sono narrati principalmente nella tradizione islamica attraverso il Sira (biografia) di Maometto e gli ahadith (detti e fatti del profeta), oltre che nel Corano stesso, che offre riferimenti indiretti alle sue attività militari.

Maometto come condottiero e le guerre

  1. Conflitti principali:
    • Dopo l’Egira (622 d.C.), quando Maometto e i suoi seguaci si rifugiarono a Medina, iniziò una serie di conflitti tra i musulmani e i loro oppositori della Mecca, i Quraysh. Tra le battaglie più importanti vi sono:
      • La battaglia di Badr (624 d.C.), in cui i musulmani vinsero contro i meccani nonostante fossero in inferiorità numerica.
      • La battaglia di Uhud (625 d.C.), in cui i musulmani subirono una sconfitta.
      • La battaglia del Fossato (627 d.C.), in cui Medina resistette a un assedio grazie a una strategia difensiva.
    • Successivamente, Maometto guidò campagne per unificare le tribù arabe e sottomettere gli avversari, culminando nella conquista pacifica della Mecca nel 630 d.C.
  2. Motivazioni delle guerre:
    • Le guerre furono giustificate, nella tradizione islamica, come atti di autodifesa o per difendere la comunità musulmana dalla persecuzione.
    • Tuttavia, alcune campagne furono offensive e mirate a espandere l’influenza politica e religiosa dell’Islam.

Il Corano e i riferimenti alla guerra

Il Corano contiene passaggi che trattano della guerra (jihad), sia dal punto di vista spirituale che militare. Sebbene molti versetti parlino della necessità di difendere la comunità e stabilire la giustizia, alcuni passaggi si riferiscono esplicitamente all’uso della spada o alla lotta armata:

  1. Permesso di combattere (Surah Al-Hajj 22:39-40):”È stato dato permesso di combattere a coloro che sono stati oppressi, perché sono stati trattati ingiustamente. E in verità Allah ha il potere di aiutarli.”
    • Questo passaggio è considerato il primo che autorizza i musulmani a combattere, principalmente in autodifesa.
  2. Comando di combattere i nemici (Surah Al-Baqarah 2:190-193):”Combattete per la causa di Allah coloro che vi combattono, ma non eccedete. In verità, Allah non ama coloro che eccedono. […] Combatteteli finché non vi sia più persecuzione e la religione sia [dedicata esclusivamente] ad Allah.”
  3. Uso della spada (Surah At-Tawbah 9:5):”Quando saranno trascorsi i mesi sacri, uccidete gli idolatri ovunque li troviate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Ma se si pentono, eseguono la preghiera e pagano la zakat, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.”
    • Questo versetto è noto come versetto della spada e viene spesso citato nei dibattiti sull’uso della violenza nel contesto islamico. Tuttavia, molti studiosi sottolineano che questo versetto si applica a un contesto storico specifico e non può essere generalizzato.

La questione del jihad

  • Jihad maggiore (al-jihad al-akbar): è la lotta spirituale interna per migliorarsi moralmente e avvicinarsi a Dio.
  • Jihad minore (al-jihad al-asghar): è la lotta armata per difendere la comunità islamica, soggetta a regole specifiche come la proibizione di attaccare civili, donne, bambini e religiosi.

Conclusione

Maometto fu un condottiero che guidò campagne militari sia difensive che offensive. I riferimenti alla guerra nel Corano riflettono il contesto della sua epoca, caratterizzato da conflitti tribali e necessità di difendere la comunità nascente. Tuttavia, è importante interpretare questi testi tenendo conto del loro contesto storico, evitando generalizzazioni che non rappresentano l’insieme della dottrina islamica, che pone anche un forte accento sulla pace, la giustizia e la misericordia.

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