Cultura

Anna Bolena, ascesa e caduta di una seduttrice

489 anni fa moriva decapitata Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII

 “Anna Bolena” di Donizetti

Re Enrico VIII sin dal 1509 è sposato con Caterina, figlia di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, los Reyes Catolicos. La regina ha sofferto di numerose gravidanze interrotte, alcuni figli sono nati morti o sono vissuti per breve tempo. La coppia regale non ha che una figlia vivente, la principessa Mary. Caterina è più anziana del re ed Enrico si cerca qualche consolazione.

Nel 1527 Mary ha 11 anni, il re incomincia dubitare della validità del suo matrimonio (poiché aveva sposato la vedova incorrupta del suo defunto fratello primogenito, Arthur) e Anna Bolena, damigella di corte di nobili origini con un padre in cerca di avanzamenti, diventa l’amante del re. Enrico non vede che un’unica via praticabile: ottenere l’annullamento dal Pontefice di Roma del suo matrimonio con Caterina. Di tale delicata missione è incaricato il cardinale Wolsey, che è non solo un alto prelato ma anche il primo ministro del re. Wolsey fallisce e incorre nell’ira del sovrano. Rovinosamente cade, è destituito da tutti i suoi uffici e spogliato delle sue immense ricchezze. Accusato di tradimento e fatto arrestare, presto muore, forse suicida (1530).

Enrico è sempre più infatuato di Anna ma l’ambiziosa fanciulla non si concede a buon mercato. Vuole per sé il trono della regina. Caterina è allontanata da corte e segregata in un triste castello. Il re esige da lei che ammetta l’invalidità del suo matrimonio, ma la regina non cede. La sua prigionia diviene allora più dura.

Il 25 gennaio 1533 Enrico e Anna si sposano in segreto, infrangendo le leggi della Chiesa. Anna è da pochi giorni incinta. Il 1° giugno Anna viene incoronata con grande fasto e solennità, ma il popolo di Londra rimane muto ed ostile. C’è qualche ardito che osa bisbigliare: “Puttana!”

Il 7 settembre Anna Bolena partorisce una femmina, con sconcerto ed estrema delusione del re. Questa bimba si chiamerà Elisabetta, sarà una grande regina e regnerà sull’Inghilterra per 45 anni. Dopo Mary, una seconda erede femmina! La vita comune presto si fa difficile, talvolta burrascosa. Anna, avida, pretende ed ottiene grandi favori per la sua famiglia. Ma l’erede maschio non giunge e Anna abortisce almeno due volte. L’amore del re – che pareva infinito – è quasi svanito. Nell’anno 1534 Enrico rompe gli indugi e si proclama capo della Chiesa d’Inghilterra. È l’irreparabile rottura con Roma.

Il 7 gennaio 1536 la fedele, ostinata Caterina muore in un remoto maniero-prigione, di malattia e di crepacuore. Ma anche per Anna l’usurpatrice la fine si avvicina a grandi passi. A corte si diffondono pettegolezzi strani e inquietanti. Il 2 maggio dello stesso anno la regina è arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra. Quattro cortigiani messi alla tortura confesseranno di aver avuto rapporti sessuali con lei. Il nobile visconte Rochford, fratellastro di Anna, negherà sdegnosamente. Il processo si celebra il 15 maggio nella stessa Torre. Processo pubblico, alla presenza di forse 2000 persone. Anna è condannata per adulterio con diversi uomini e per incesto con il fratellastro, tutti sono condannati a morte.

Il 19 maggio, di buon mattino, Anna uscì sul prato della Torre, vestita di scuro sopra una sottoveste rosso vivo. Il re le aveva risparmiato il fuoco, e anche la scure. Il boia famoso venuto da Calais e pagato a caro prezzo usava la spada. Anna seppe controllarsi e disse: “Il mio re e marito è il più misericordioso di tutti gli uomini!” Il boia, forse impietosito, per distrarla esclamò a voce alta: “Ragazzo, portami la spada!” (che era nascosta tra la paglia, a portata di mano).  Anna confusa guardò istintivamente all’indietro e il boia fulmineo colpì.

Relatore

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