“L’elezione, il dualismo, il tempo” di Giulio Mariotti si inserisce nel panorama degli studi biblici con un approccio filologico e storico-critico, proponendo una rilettura della Seconda Lettera ai Tessalonicesi nel contesto del giudaismo del Secondo Tempio. Il volume, frutto del lavoro di ricerca dottorale dell’autore, si distingue per la sua metodologia rigorosa e per la capacità di superare i tradizionali confini tra testi canonici e non canonici. Mariotti dimostra come i temi dell’elezione, del dualismo e del tempo siano concetti centrali nella letteratura giudaica dell’epoca.
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L’intento dell’opera è ricollocare la Seconda Lettera ai Tessalonicesi all’interno del giudaismo del tempo, presentando un’analisi sistematica delle sue idee principali e confrontandole con testi giudaici coevi (della tradizione enochica, qumranica, pseudoepigrafica). Il volume mette in luce come queste idee rappresentino possibili risposte alle stesse questioni religiose e culturali dibattute all’epoca. L’obiettivo dell’autore è duplice: da un lato, proporre un metodo per inserire un intero libro del Nuovo Testamento nel contesto letterario, religioso e culturale giudaico in cui è nato; dall’altro, dimostrare che l’originalità di questo testo non si colloca in discontinuità con il variegato mondo del giudaismo del Secondo Tempio.
Negli ultimi anni, sono stati fatti alcuni tentativi di comparare il corpus neotestamentario con la letteratura giudaica coeva, ma spesso in modo parziale o attraverso annotazioni marginali. In Italia, un’opera di questo tipo rappresenta una novità, poiché integra e promuove alcune delle più recenti e affermate prospettive di studio, come la “Within Judaism Perspective”.
Uno degli aspetti più innovativi del libro è il metodo comparativo e interdisciplinare adottato da Mariotti. L’autore non si limita a commentare la Seconda Lettera ai Tessalonicesi in chiave teologica, ma utilizza un’analisi filologica che mette in relazione il testo paolino con una vasta gamma di fonti giudaiche. Questo approccio consente di collocare la lettera in un contesto storico-letterario più ampio, evitando interpretazioni anacronistiche o esclusivamente dogmatiche.
Nel panorama italiano, il libro rappresenta un contributo particolarmente originale. Sebbene a livello internazionale esistano già studi che collocano il Nuovo Testamento nel giudaismo del Secondo Tempio (anche se non in modo sistematico sulla Seconda Tessalonicesi), in Italia questa prospettiva è meno diffusa. Mariotti offre quindi uno strumento prezioso sia per gli studiosi sia per i lettori desiderosi di approfondire il rapporto tra il giudaismo e il corpus neotestamentario.
In conclusione, il volume, presentando i temi dell’elezione, del dualismo e del tempo nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi e confrontandoli con la letteratura giudaica contemporanea, illumina somiglianze e differenze tra le opere che cercavano di rispondere agli stessi interrogativi religiosi e culturali. Quest’opera si configura come uno strumento di grande valore per chiunque desideri avvicinarsi non solo agli scritti paolini, ma all’intero corpus neotestamentario, rispettando il contesto e il dibattito religioso in cui è stato prodotto.
Nota della redazione:
I templi di Israele, noti come Primo e Secondo Tempio, hanno avuto le seguenti date di costruzione e distruzione:
Primo Tempio (Tempio di Salomone):
Secondo Tempio:
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