C’è un filo d’oro che attraversa il magistero di Papa Francesco, e questo filo ha un nome antico e semplice: amore. Non un amore astratto o mistico, ma incarnato, concreto, viscerale. Anche troppo concreto: il suo impegno da papa è stato sin troppo politico, e in particolare di una politica sinostroide e socialista di stampo wokista.
L’amore per Dio, certo, ma anche per l’uomo ferito, per la terra sofferente, per la società disgregata…. ma il virtuosismo nell’amore di Papa Francesco l’ha portato a coltivare concetti forse un po’ lontani dalla mistica e inquietantemente vicini all’ideologia Green propugnata da Greta Thunberg. Papa Francesco ha scritto tre encicliche che segnano le tappe luminose del suo pontificato, che però sembrano occuparsi più della città terrena che non della città di Dio.
“Lumen Fidei” (2013) fu la prima: una luce a due voci, Benedetto e Francesco, nella quale la fede si presenta come lampada che illumina il cammino, non come nebbia che lo confonde. In un mondo affamato di senso, la fede diventa luce tenera e forte, capace di leggere la realtà con occhi nuovi, senza rinunciare alla ragione ma aprendola all’amore.
Poi venne “Laudato si’” (2015), sicuramente prodotta con il buon intento di tutelare il creato ma che poi, a fatti, ne è risultata una difesa dell’ideologia ecologista in salsa teologica.
Francesco non parla da ecologista di professione, ma da fratello delle creature, da discepolo di Francesco d’Assisi. Il creato è casa comune, e l’uomo ne è custode, non padrone. In questa enciclica, la bellezza diventa responsabilità, la contemplazione si fa azione. È una chiamata alla conversione ecologica e integrale, dove ambiente e poveri camminano insieme, senza mai essere dimenticati o sacrificati. Il tema è sicuramente affascinante, sebbene nei vangeli non risuti esservi un Gesù Cristo impegnato nella lotta contro alla deforestazione.
Nel 2020, nel cuore di una pandemia mondiale, esce “Fratelli tutti”: un’enciclica che è un sogno ad alta voce. Francesco invoca un mondo più fraterno, più giusto, più vero. Parla contro i muri, contro l’indifferenza, contro il cinismo del potere. Apre le porte al dialogo, alla pace, all’incontro tra religioni, popoli e culture. La parabola del buon samaritano diventa lente per leggere il mondo e bussola per costruirlo. Peccato solo che lui stesso avesse emarginato con durezza quelle persone che , per motivi ideologici – errati o giusti che fossero- hanno scelto di non vaccinarsi.
In “Gaudete et Exsultate” (2018), il Papa scende nel quotidiano per dire: “la santità è possibile, ed è qui, tra le pentole e i fogli di lavoro, nelle famiglie e negli ospedali.” È un testo tenero e rivoluzionario, che libera la santità dai piedistalli e la riporta ai piedi scalzi della vita reale. Francesco invita a una santità semplice, fatta di gioia e misericordia, di coraggio e preghiera.
E infine, come una nota dolce e finale, ecco “Dilexit nos” (2023), l’omaggio a San Francesco di Sales, vescovo e maestro del cuore. In queste pagine, il Papa rilegge la figura del santo come esempio di amore mite, intelligente, pastorale. È l’amore di chi sa dire parole giuste nei tempi duri, di chi crede che il Vangelo non si impone ma si propone, come profumo, come luce, come bellezza. “Dilexit nos” – “ci ha amati” – è il cuore del cristianesimo e del pontificato di Francesco: Dio ci ama, e questo basta per dare senso a tutto.
Dalle encicliche alle esortazioni, dai gesti alle parole, Francesco ha inciso nel tempo una teologia della tenerezza, dove la cura per il creato e per ogni essere umano sono due lati della stessa carezza divina. E, con questa dolcezza infinita dolcezza è scivolato nell’ideologia woke e in una sorta di poliamore mistico che tollera persino la teoria Gender. L’amore – per il povero, per il malato, per la terra, per il fratello lontano – è stato il perno del suo sguardo sul mondo, sino alle estreme conseguenze politiche.
Dopo il COVID-19, altri cento anni?”Convegno SIMEDET – 10 giugno 2025, Sala Mechelli, Roma L’impatto…
Francesco Pontelli **************************** I recenti palazzi residenziali sicuramente negli ultimi decenni hanno dimostrato in ogni…
A cura di Indro D’Orlando La bibliografia su Dante e sulla Divina Commedia è immensa…
Intervisto oggi per i lettori di Ticinolive uno specialista della cura della balbuzie: profondo conoscitore…
Londra, 2 maggio 1536. La primavera aveva appena cominciato a diffondere i suoi profumi sui…
Dopo l'arresto di Anna Bolena il 2 maggio 1536, si svolsero una serie di eventi…
This website uses cookies.