di Leonardo Capobianco, 2024 – autopubblicato (330 pp., con 300 fotografie a colori)
Con “Zibaldone di vita popolare” Leonardo Capobianco consegna ai lettori un autentico scrigno di memoria, in cui il “qui e ora” della comunità lizzanese emerge vivo attraverso ricordi, dialetto e immagini. Questo volume di 330 pagine intreccia riflessioni personali e racconti di lavoro, famiglia e relazioni, configurandosi come un atto d’amore verso le proprie radici e un invito a custodire l’identità culturale.
Fin dalle prime pagine, l’autore ci trasporta nel mondo contadino in cui ha mosso i suoi primi passi: la vendemmia, la raccolta delle olive, il rumore dei carri carichi di frutti, le storie condivise attorno al focolare. Questi aneddoti – al tempo stesso minuziosi e suggestivi – non sono mere cronache di un passato lontano, ma tasselli di un mosaico che mostra il valore del lavoro, la centralità della famiglia e la forza della solidarietà.
Tutto il testo è scritto perlopiù in italiano, ma impreziosito da inserti in dialetto lizzanese-salentino, corredati di una mini-grammatica e di un glossario di oltre 600 vocaboli tradotti. Questa scelta non è nostalgia fine a se stessa, ma prolungamento autentico del patrimonio linguistico: un ponte fra generazioni, per far conoscere ai più giovani la saggezza popolare racchiusa nei proverbi (circa 100) e nei modi di dire, custodi di un’esperienza di vita fatta di semplicità e concretezza.
A impreziosire il testo, circa 300 fotografie storiche a colori – scorci di campagne, volti di contadini, attrezzi di un tempo –, che trasformano la lettura in una passeggiata visuale. Ogni figura diventa testimonianza tangibile di come eravamo, aiutandoci a percepire il valore della memoria materiale: un gesto, uno sguardo, un oggetto sono ponti verso un passato da non disperdere.
Perché conservare la memoria storica
“Zibaldone di vita popolare” è anzitutto un monito: in un’epoca di rapidi cambiamenti, perdere le tracce della propria storia significa indebolire le fondamenta su cui costruiamo il presente. La raccolta di storie, vocaboli e fotografie diventa, dunque, un atto di resistenza culturale contro l’omologazione e l’oblio. Capobianco ci insegna che la memoria storica non è un peso, ma una risorsa di identità e coesione; un patrimonio collettivo che deve essere condiviso, raccontato e trasmesso.
Un’opera ricca e autentica, che sa parlare al cuore di chi ha vissuto e di chi desidera comprendere. “Zibaldone di vita popolare” è molto più di un semplice memoir: è un invito appassionato a custodire le nostre radici, a preservare la lingua dei padri e a riconoscere il valore profondo delle relazioni umane, oggi più che mai fondamentali. Un libro prezioso per chiunque creda che il passato sia la bussola per orientarsi nel futuro.
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