di Tito Tettamanti
Il risparmio è diventato un tema di attualità. Gli Stati Uniti devono risparmiare per ridurre il deficit, gli americani devono consum deficit, gli americani devono consumare meno per importare meno. In Europa alcuni deimaggiori Stati sono straindebitati con bilanci in deficit. In Svizzera il tema preoccupa, il Consiglio federale ha nominato una commissione incaricata di suggerire come risparmiare. Iltema risparmio è al centro dei dibattiti politici in Ticino. Sulla necessità di risparmiare, visto che i tempi delle vacche grassesono finiti, sono tutti (o quasi) d’accordo, ma a una condizione: che arisparmiare siano gli altri.
Non dobbiamo stupirci, gli esseri umani sono divisi in due categorie, gli egoisti coscienti di esserlo – appartengo alla categoria – e quelli che, anche in buona fede, pretendono di nonesserlo. Le Madri Teresa di Calcutta sono l’eccezione.
Detto questo, i Consiglieri federali, che hanno commissionato il rapporto sul risparmio,hannopensatobene di acquistare al prezzo di 103 milioni di franchi, l’aereo privato di maggior dimensionein commercio (30 metri). Arrivato a Berna, ci si è accorti che non ci stavanell’hangar. Anni fa ho incontrato all’aeroporto del Lussemburgo l’allora Consigliere federale Ogi. Aspettavamo i piloti e dalla vetrata abbiamo visto nel parcheggio il modesto King Air (turboelica) della Confederazione svizzera affiancato ad un grande Falcon, l’aereo di una repubblica africana, sicuramente pagato con i soldi della Banca Mondiale. Ogi ed io ci siamoguardati esprimendo l’orgoglio di essere svizzeri. Altri tempi, altri Consiglieri federali!
Bisogna risparmiare e la signora Amherd, fortunatamente non più in carica, ha voluto ed ottenuto un segretariato di Stato per il suo Dipartimento, mai richiesto dai predecessori. Maggiori costi solo in salari calcolati in 10 milioni di franchi all’anno. I dipendenti del settorepubblico dal 2011 sono aumentati del 15,9%, nell’economia privata del 10,7%. Nella Confederazione sono pagati più che nel privato, mediamente del 17% e quando il rapporto sichiude (licenziamenti camuffati?) ricevono indennità che in alcuni casi superano i 300.000 franchi, chiedono sette settimane di vacanze annue. Nel 2019 le spese per il personale ammontavano a 5,5 miliardi, nei dieci anni successivi sono aumentate del 14%, 775 milioni di maggiore spesa. La signora Amherd, avendo una stretta collaboratrice raggiunto i 70 anni, l’haassunta straordinariamente a 37.000 franchi al mese. Il risparmio inizia dalle piccole somme.Senza dimenticare il capitolo dei sussidi (48 miliardi annui) con poste che lasciano perplessi,ma dove ogni parlamentare ha i suoi protetti. Mi sono concentrato sugli sviluppi dei costi della burocrazia e potrei continuare analizzando singoli dipartimenti per più pagine.
Conclusione: volontà di risparmio o ipocrisia? Su questa strada non otterremo nulla salvoqualche palliativo per lo show. Se vogliamo veramente risparmiare bisogna avere il coraggio diprogettare soluzioni nuove, adeguate ai nostri tempi in alcuni settori di spesa. Prendiamo ad esempio l’AVS, necessaria e riuscita soluzione del 1948 per il problema dellasussistenza durante la vecchiaia. Si basa sulla solidarietà tra la popolazione attiva e quella ariposo, chi lavora paga i contributi che servono a finanziare le indennità versate agli anziani. Ilrapporto, a quei tempi, era di cinque persone attive per un anziano.
L’età di 65 anni per beneficiarne si rapportava ad aspettative di vita che allora erano
mediamente di 65,1 anni per gli uomini e 69,4 per le donne.La longevità è oggi a 82.2 anni per gli uomini e 85.8 per le donne, ed il rapporto tra gli attivi epensionati sta diventando insostenibile: siamo sulle 3 e tendiamo alle 2 persone che con i loro contributi debbono sostenerne una al beneficio dell’AVS. I beneficiari si avviano ad essere 3 milioni. L’AVS nell’impostazione originale non è più sostenibile, si cercano rattoppi miliardari conl’aumento dei contributi e ricorrendo all’aumento dell’IVA. È inevitabile il ricorso tra qualcheanno al finanziamento diretto dello Stato, vale a dire passiamo alla “pensione di Stato”, realizzando un postulato della sinistra da complimentare per abilità e coerenza. Ovviamentenessun risparmio ma aumento continuo del deficit coperto da imposte o debiti.
Se la politica non intendesse adeguarsi alla pensione di Stato, dovrebbe individuare soluzioniadatte ai tempi, innanzi tutto limitando l’erogazione della pensione alle persone che ne hannobisogno e non versandola a chi supera certi livelli di reddito (e sono molti), anche se ha pagato icontributi per garantirsi da un possibile rischio di povertà in tarda età. Non conoscoprofessionisti di qualsiasi ramo, manager, giornalisti che a 75 (anche 80) anni non siano ancoraattivi. Vediamo di aumentare i limiti d’età di pensionamento scaglionati a seconda del genere diattività, abbassandoli anche a 60 anni per lavori particolarmente logoranti fisicamente. Il verorisparmio può venir individuato in soluzioni adeguate alla società di oggi. In questo come in altricampi.
Ma non se ne farà niente e, per non cambiare, il migliore sistema è dire: è impossibile.
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