Silvia e Gabriel Andronik Cantacuzino, eredi dell’Ordine del Drago e discendenti di Vlad III Tepes, hanno incontrato le comunità ortodosse e cattoliche, pregando per la pace e l’unità dei cristiani. Con loro nobili e rappresentanti delle antiche dinastie europee.
Carlo Traggia di Baio
Si è svolta settimana scorsa la breve visita in Italia (a Milano) e in Svizzera (a Lugano) dei principi rumeni, madre e figlio, Silvia e Gabriel Andronik Cantacuzino, la cui storica famiglia è protettrice del famoso Ordine del Drago, di tradizione ortodossa, rifondato nel 1665 da Costantino Cantacuzino, figlio di Elina Besarab Draculesti, ultima discendente diretta del mitico “conte Dracula”, ovvere del principe Vlad III Tepes (l’impalatore) sovrano di Valacchia ed eroe cristiano che ha fermato l’invasione turco ottomana dei Carpazi, quindi dell’Europa intera. Gli illustri ospiti hanno visitato i luoghi artistici e turistici delle due città, incontrato le numerose comunità rumene, omaggiato diverse chiese, sia ortodosse che cattoliche, intrattenendosi con sacerdoti e fedeli, pregando con loro per il dialogo ecumenico, l’unità dei cristiani e la pace nel mondo, sopratutto nella martoriata Ucraina e in Terra Santa.
Ad accompagnarli è stato un’altro principe, il professore Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia, imprenditore residente a Lugano, docente universitario di bioetica, consultore della Pontificia Accademia di Teologia (con delega al dialogo ecumenico) e Presidente dell’Unione della Nobiltà del Romano Impero d’Oriente e dell’Ecumene Ortodossa .
Tra loro presenteanche il Cav. Nob. Avv. Don César Carlos Torella de Sanleucio y Sanmiguel, riconosciuto come “Príncipe Pretendiente” da alcuni Monarchici “Tradicionalistas” spagnoli, i quali si fanno chiamare “Cesarcarlistas”.
Con loro anche il delegato italiano dell’Ordine del Drago, barone Antonio Imperatore, la vice Cristina Vittoria Egger Bertotti Tatalov (nobildonna serba, nota pr ed esperta di moda, residente sul Lago di Como), il consigliere e amico di famiglia, barone Roberto Jonghi Lavarini freiher von Urnavas (di origini walser tedesco vallesi), il barone Alessio Tommasi Baldi, e i rappresentanti della Real Casa Bagrationi di Georgia, la nobildonna Maya Bubashvili e il conte Nikoloz Vardanidzev, memori e orgogliosi del fatto storico che gli Andronik rumeni (Andronikov in Russia) discendono dai principi georgiani Andronikashvili.
Il legame della famiglia Cantacuzino con Milano e Lugano è rafforzato dal motivo altamente simbolico, che uno zio della principessa Silvia, Pierre Cantacuzene, è stato, per anni, vescovo ortodosso canonico della Chiesa Russa (ROCOR) della Svizzera, ma con il nome di Ambrogio, Santo Patrono dell’Arcidiocesi cattolica lombarda.
Il prestigioso e antico sodalizio cavalleresco nobiliare, oggi, si occupa di progetti culturali e sociali, in stretta collaborazione con le istituzioni locali, il corpo diplomatico e consolare, e, soprattutto, con le chiese e le comunità ortodosse rumena e moldava, ma anche serba e russa, riconoscendo però il primato morale e spirituale del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
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