Ospiti

Nella strade di Ferragosto si aggira Belfagor – di Demetrio Vittorini

Demetrio Vittorini, figlio del celebre scrittore Elio Vittorini, autore egli stesso di varie opere e mio collega d’istituto (professore di inglese) per molti anni a Lugano 1, mi manda queste vivaci impressioni ferragostane. Il “problema” è d’attualità, e l’opinione dell’Autore abbastanza chiara.

* * *

Ferragosto maledetto che va a cadere un sabato, due giorni festivi uno in coda all’altro; praticamente senza trasporti pubblici. Chiusi i negozi, i bar, i ristoranti, difficilissimo trovare un posto dove ti preparino un caffè che poi ti danno con sforzo, come se fosse la manna nel deserto.

Donne velate e Belfagor contro la legge che urlano a saltellanti marmocchi in una di quelle lingue o dialetti stridenti e gutturali insieme e che purtoppo diventano sempre più familiari ai nostri orecchi.

Perfino le chiese, dopo la messa del mattino, chiudono le porte. E se un povero peccatore volesse confessarsi? Ai bei tempi che furono il peccatore poteva star certo di vedere un prete che pur più giovane di lui lo chiamava “figliolo” e diceva: “calmati, figliolo, calmati!” Sono lussi d’altri tempi, nel secolo del carnevale perenne e del telefonino che sostituisce il sesso, i preti sono diventati rari come i poliziotti quando ne hai bisogno.

Ecco, quando si vede un Belfagor, libero per le strade o nei negozi, si dovrebbe chiamare un poliziotto perché lo arresti e lo faccia multare da un giudice, ma dove sono i poliziotti per cogliere questi diavoli in flagrante? O un esorcista? Ma pare siano tutti a Roma a esorcizzare i politici italiani tutti invasi dal demonio della cupidigia che in cambio dell’anima promette loro pensioni d’oro.

C’è un personaggio nel Re Lear che consiglia di non ricorrere alla legge per risolvere problemi che possiamo risolvere da noi, ma come fare? Il diavolo è furbo e, se tentiamo noi di risolvere il problema con le nostre risorse, sarà lui a ricorrere alla legge contro di noi, magari anche facendo intervenire con le sue urla Amnesty International.

Per chi non conosce Belfagor o non è sicuro di chi sto parlando, metto in chiaro che per me si tratta della donna (che potrebbe benissimo essere un uomo) che si ricopre del burka, lasciando qualche volta aperta una feritoia per gli occhi.

Demetrio Vittorini

Relatore

Recent Posts

Agatha Christie e il suo “scandaloso” matrimonio con un giovane archeologo

La regina del romanzo poliziesco e il matrimonio con un giovane archeologo, cosa considerata scandalosa…

6 ore ago

Slovacchia, il ritorno alla definizione biologica di genere: una scelta che divide l’Europa

La Slovacchia ha approvato un emendamento costituzionale che definisce il genere esclusivamente come maschile e…

6 ore ago

La via del Cristo tra spiritualità e politica

Una conversazione tra Roberto Siconolfi e Liliane Jessica Tami Nel panorama contemporaneo, segnato da una…

6 ore ago

Baudelaire, il Nazismo e Minusio: il poeta vagabondo Stefan George

Stefan George è una delle figure più significative della letteratura tedesca, particolarmente nell’ambito del Simbolismo…

7 ore ago

E’ un sonetto di Baudelaire? Chissa’…

Quand le ciel bas s’affaisse, immense et sans mémoire,Et verse sur mes jours son plomb…

13 ore ago

Monaco 1938 o Sonnambuli 1914 ?

di Tito Tettamanti Ai confini d’Europa vi è la guerra iniziata con l’invasione da parte…

15 ore ago

This website uses cookies.