Desio Rivera
PIAZZA GRANDE
Sabato, 16 agosto 21:30
Il bacio della donna ragno
(….niente a che vedere con Spider Man! Tutta un’altra cosa!)
Sinossi: Valentín, detenuto politico argentino, condivide la cella con Molina, vetrinista incarcerato per atti osceni. I due stringono un improbabile sodalizio e per evadere dalla dura realtà della prigione Molina inizia a raccontare al compagno la storia di un musical hollywoodiano in cui recita la sua diva preferita, Ingrid Luna.
NOTA DEL REGISTA
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Credo che la storia su cui si basa questo film sia attuale, esplorando la fluidità di genere e sessuale su uno sfondo politico. Parla di come l’amore possa crescere nei luoghi più improbabili e di come sia capace di cambiare il mondo.
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Bill Condon
Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di John Kander, Fred Ebb e Terrence McNally, a sua volta tratto dal romanzo Il bacio della donna ragno di Manuel Puig e già portato sullo schermo da Héctor Babenco nel 1985 con Sônia Braga, Raúl Juliá e William Hurt. Nelle mani di Condon, il materiale di partenza si trasforma in un inno alla bellezza e alla libertà: il regista si muove con immensa autonomia fra le regole del musical, evocando nel personaggio della Donna Ragno, interpretata da un Jennifer Lopez all’apice del suo talento infinito, figure mitiche come María Montez e María Felix – mentre è affidato a Diego Luna il personaggio che fu di Raúl Juliá, e a Tonatiuh quello di William Hurt.
1985, la versione originale di questo, per me, quasi autobiografico film, era la Cuba dell’ascesa al potere di Fidel Castro.
2025, ambientato nell’anno 1983 (guarda che “caso”, 2 anni dopo l’anno di uscita del’originale) è ambientato in Sud America, un’altro Stato con regime autoritario in essere.
Autobiografico? Si, mi identifico con molta della personalità e della vita di Molina, l’omosessuale, in vestaglia morbida, nella cella del carcere con il detenuto rivoluzionario-intellettuale-di sinistra. L’originale l’ho visto centinaia di volte, sempre riconoscendomi nel protagnista.
Anche io, nella mia vita, 3 innamoramenti veri! Tutti e 3 con uomini sposati, con moglie e figli. Come lui, per una volta, in questo film.
Ma, per me, non è come pensate. Non sono “gay velati”.
No, persone etero, tranquille, amano e desiderano formarsi una famiglia, avere dei figli, invecchiare con loro.
Cose che, in mancanza di utero, io, non posso dare.
Però, come Molina, anche io so amare molto e, capita, che l’etero, per un motivo o per l’altro, mi accolga e contraccambi.
Niente baci, all’inizio. Ma poi, ed è paura per l’etero, ma, come Molina, so rassicurare, arriva anche la lingua in bocca.
Non sei gay, bel paparino. Semplicemente si sta bene insieme. Ogni tanto, quando vuoi. Niente di più.
IO NON SARÓ MAI LA TUA FAMIGLIA. FORSE UN AMANTE? MACCHÉ, UN VERO AMICO. RISPETTO E DEVOZIONE, STIMA RECIPROCA. UN’AMICIZIA VIRILE. MA CON IL FARE L’AMORE COMPRESO. TUTTO LÌ.
Il film racconta tutto questo ed è in mano ad un regista che conosce tutto bene e profondamente anche nel suo vissuto. Ed è (quasi) CAPOLAVORO.
Allora, personalmente, il fatto che la protagonista, Jennifer Lopez, canta canzoni di musical classico, non mi è piaciuto. Non è il mio genere musicale. Ma, certamente, a molti, questo “revival” aggiornato di vecchi film musicali hollywoodiani gusta moltissimo.
Poi, lei, decisamente grande professionista, si esibisce in una danza sfrenata con il gangster da tutti temuto (non da lei che ci balla allegramente) ed è ipnotico e bellissimo. Il regista mi ha confermato che ha fatto tutto lei. Lei sa veramente ballare con corpo, anima e cuore. Non glielo deve insegnare nessuno. Ed è apoteosi.
E, con mia gradita meraviglia, il finale del film che nelle scene che lo percorrono quasi tutto, nella cella del carcere, è fedelissimo all’originale, ecco che ha un finale molto diverso e molto coinvolgente, commovente, perfetto.
Deliziato.
Si è un film delizioso, godibile, coloratissimo, da schermone goduto.
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