Riflettevo stamani sulla pratica del Suicidio Assistito, tema di attualità al quale Ticinolive ha dedicato parecchi articoli.
La prima conclusione alla quale sono giunto è la seguente (e può sembrare banale). Se si toglie il principio della intangibilità assoluta della vita umana, si possono trovare parecchie “buone ragioni” in favore della dolce morte legalizzata.
Proprio per questo il confronto tra Fautori e Oppositori risulta vano e impraticabile, oltre che aspro.
I Fautori avanzano le loro “buone ragioni”, che non sono di per sé insensate e possiedono una loro logica.
Ad esse gli Oppositori contrappongono il principio di intangibilità, che per sua stessa natura non sopporta relativizzazioni.
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F. Domandiamoci quando, cioè a quali condizioni, una vita è “degna di essere vissuta”. Poi agiamo di conseguenza.
O. Una vita in atto è sempre degna di essere vissuta e dunque preservata (dolorosa, terminale, disperata, handicappata, …)
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