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Santi Innocenzo e Vitale

I santi Innocenzo e Vitale appartenevano alla Legione Tebea, l’ unità militare composta da cristiani provenienti dall’Egitto e guidata da san Maurizio. Secondo la tradizione, dopo essere scampati al massacro dei compagni avvenuto ad Agaunum (odierna Saint-Maurice) attorno all’anno 300, si sarebbero dedicati all’evangelizzazione delle popolazioni locali, fino a subire anch’essi il martirio.

Battistero di San Vitale, Canton Ticino

Agiografia

Nonostante la profonda venerazione sviluppatasi nei secoli, i loro nomi non compaiono nel più antico racconto della Legione tebana redatto dal vescovo Eucherio di Lione (V secolo), ma soltanto in una Passio posteriore del IX secolo. Secondo la leggenda, insieme ai santi Urso e Vittore, altri soldati fuggitivi avrebbero trovato rifugio in diverse località dell’arco alpino, diffondendo la fede cristiana prima di essere catturati e uccisi. Tra questi figurano Innocenzo e Vitale, dei quali le notizie storiche restano molto scarse.

Culto e reliquie

Le reliquie dei due santi sarebbero state rinvenute nel Canton Vallese, nei pressi di Agaunum, e successivamente traslate nella celebre Abbazia di Saint-Maurice, dove furono venerate insieme a quelle di altri martiri tebani. Da lì il loro culto si diffuse rapidamente, dando origine alla dedicazione di chiese ed altari, soprattutto nella Valle d’Aosta e in diverse regioni alpine.

Un’importante testimonianza del culto di san Innocenzo si trova a Riva San Vitale, nel Canton Ticino, dove sorge battistero paleocristiano (IV-V secolo), considerato il più antico monumento cristiano della Svizzera ancora conservato. Questo legame sottolinea come il culto dei martiri tebani si intrecci con le più antiche radici cristiane della regione, testimoniando una tradizione di fede ininterrotta nei secoli.

Memoria liturgica

La Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Innocenzo e Vitale il 22 settembre, insieme agli altri martiri tebani, come segno di fedeltà incrollabile al Vangelo e di testimonianza cristiana che ha segnato profondamente la storia religiosa dell’area alpina.

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