C’è un’immagine che attraversa i secoli: una candela accesa nel cuore dell’inverno, mentre fuori la neve cade silenziosa e il mondo sembra avvolto dal buio. È la piccola luce che gli uomini e le donne d’un tempo accendevano nelle notti più lunghe dell’anno per dire a sé stessi, e agli altri, che la luce vince sempre.
Su questa immagine si apre “Nel tempo delle notti luminose. Leggende e Vangelo dall’Avvento all’Epifania”, nuovo libro di Lucia Graziano, storica del folklore, e di Gabriele Giordano Scardocci, frate domenicano e divulgatore spirituale. Pubblicato da Phronesis Editore, il volume è un invito a riscoprire il mistero e la poesia delle settimane che vanno dall’Avvento all’Epifania, un arco dell’anno che per secoli è stato considerato “il tempo delle notti sacre”.
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Il pregio di questo testo è la sua forma: non è un saggio accademico e non è un testo spirituale tradizionale. È, piuttosto, un focolare simbolico attorno a cui sedersi per ascoltare storie che parlano del nostro passato e, allo stesso tempo, del nostro bisogno di speranza.
Ogni giorno, dalla prima domenica d’Avvento fino al 6 gennaio, il libro offre una leggenda, scelta tra i racconti tradizionali europei; un frammento di Vangelo, che illumina il mistero del Natale e una scintilla, una breve riflessione che collega tradizione e vita quotidiana.
Il risultato è una sorta di calendario dell’Avvento narrativo, una piccola liturgia domestica che permette al lettore di rallentare, respirare, ritrovare un senso in un periodo spesso divorato dal consumismo.
Graziano e Scardocci riportano alla luce l’antico tema delle dodici notti tra Natale e l’Epifania, un tempo magico, sospeso, in cui – secondo le leggende popolari – il cielo si avvicina alla terra.
In quelle notti si accendevano luci per scacciare il male, si raccontavano storie, si benedicevano le case, si pregava per il nuovo anno. Il libro recupera quel mondo fatto di simboli, di gesti semplici e profondi, e lo intreccia con il messaggio evangelico del Dio che viene nella notte.
Uno degli aspetti più affascinanti del volume è proprio l’incontro tra i due autori:
Questo incontro tra la profondità della tradizione cristiana e la saggezza delle narrazioni popolari crea un equilibrio raro: il lettore non si sente né catechizzato né istruito, ma accompagnato.
In tempi in cui il Natale è spesso ridotto a una corsa tra eventi, vetrine e acquisti, questo libro invita a rallentare.
A vivere l’Avvento e il Natale non come un frastuono, ma come un pellegrinaggio interiore.
Racconta leggende che parlano di luci accese nella neve, di alberi decorati come simboli cosmici, di stelle che guidano cammini, di notti abitate dagli angeli. Storie antiche che, scoperte oggi, sembrano nuove.
La copertina – una candela accesa nella neve, circondata da una luce che sembra sospesa tra poesia e preghiera – è l’immagine perfetta del libro.
Non una grande torcia, ma una piccola fiamma.
Non un discorso pesante, ma un soffio.
Un dono prezioso per l’Avvento, un compagno di cammino per il Natale, una scintilla di bellezza per ogni inverno dell’anima.
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