La storia di San Francesco Saverio e il granchio

Nel 1546, San Francesco Saverio stava viaggiando per mare verso Malacca (nell’attuale Malesia). Quella che era iniziata come una traversata tranquilla si trasformò presto in un incubo. Nuvole oscure si addensarono, il vento iniziò a ruggire e onde gigantesche si abbatterono sulla nave. I marinai si aggrapparono a tutto ciò che potevano, certi che la tempesta li avrebbe inghiottiti.

Mentre le onde infuriavano, Francesco Saverio, in un atto di profonda fede, prese il suo crocifisso e, pregando, lo immerse nel mare, chiedendo a Dio di usarlo come strumento per placare le acque in tempesta. Quasi istantaneamente il vento cominciò ad attenuarsi. Le onde imponenti rientrarono nell’oceano come se una mano invisibile le avesse calmate. In pochi istanti il mare tornò sereno—tanto sereno da sembrare uno specchio che si estendeva fino all’orizzonte.

Ma in quel momento di sollievo, Francesco si accorse con dolore di un fatto: il crocifisso gli era scivolato dalle mani ed era scomparso negli abissi. La tempesta era finita, ma il santo provava una profonda tristezza per la perdita della croce che tanto amava.

La mattina seguente, una volta giunti a terra, Francesco Saverio si incamminò da solo verso la riva per pregare. Il sole stava sorgendo e la sua luce morbida si rifletteva sull’acqua. Mentre si inginocchiava in silenzio, vide qualcosa brillare vicino alla superficie del mare.

Un granchio emerse lentamente dall’acqua, con il carapace scintillante alla luce del mattino. E stretto saldamente in una delle sue chele c’era il crocifisso perduto. La piccola creatura avanzò direttamente verso il santo e si fermò ai suoi piedi, come se gli presentasse con reverenza il prezioso oggetto.

Profondamente commosso, Francesco Saverio prese la croce e benedisse l’umile granchio. Secondo la leggenda, da quel giorno una specie di granchio della regione—Charybdis feriata—porta sul proprio guscio un naturale disegno a forma di croce, come perenne memoria del miracolo e della fede del santo.