Una conversazione tra Roberto Siconolfi e Liliane Jessica Tami
Nel panorama contemporaneo, segnato da una profonda crisi antropologica e da una crescente frattura tra individuo e comunità, il cristianesimo torna a interrogare la politica non come ideologia, ma come visione integrale dell’uomo. È da questa prospettiva che nasce la videoconferenza “La via del Cristo, tra spiritualità e politica”, una intensa e articolata conversazione tra Roberto Siconolfi e Liliane Jessica Tami.
L’incontro si muove lungo un asse decisivo: quello del personalismo comunitario cristiano, inteso non come compromesso tra individualismo e collettivismo, ma come superamento radicale di entrambi. Al centro vi è la persona umana, nella sua intangibilità ontologica e nella sua naturale apertura alla relazione, alla comunità, al bene comune.
Nel dialogo emerge con chiarezza come l’uomo non possa essere ridotto né a monade autoreferenziale – tipica dell’individualismo egoistico ed edonistico – né a semplice ingranaggio di un sistema totalizzante, come avviene nei modelli collettivisti e tecnocratici. La visione cristiana, invece, riconosce nella persona un essere irripetibile, dotato di dignità trascendente, chiamato a realizzarsi con gli altri e per gli altri, senza dissolversi nella massa né chiudersi nell’io.
Particolarmente significativo è il passaggio in cui la riflessione politica si intreccia con la dimensione ascetica del cristianesimo. Lontano dall’essere una pratica intimistica o disincarnata, l’ascesi cristiana viene presentata come una vera e propria azione di rettifica interiore, a partire dal lavoro sui sette peccati capitali. Non una morale repressiva, ma un cammino di liberazione che restituisce ordine all’anima e, di conseguenza, anche alla vita sociale e comunitaria.
In questo senso, la trasformazione del mondo non può prescindere dalla trasformazione dell’uomo. La politica, privata di una antropologia vera, diventa gestione del potere; la spiritualità, separata dalla realtà, si riduce a evasione. La “via del Cristo” proposta in questa conversazione ricompone invece ciò che la modernità ha spezzato: interiorità e responsabilità pubblica, conversione personale e costruzione comunitaria.
Una videoconferenza che invita a pensare in profondità, a uscire dalle categorie ideologiche e a riscoprire il cristianesimo come forza storica, spirituale e metapolitica, capace di offrire ancora oggi un antidoto tanto al nichilismo individualista quanto ai nuovi totalitarismi.
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