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Al Jazeera. L’inutile scoop dei documenti segreti

Dalle pagine del giornale francese Le Nouvel Observateur, Ofer Bronstein, presidente del Forum internazionale per la pace si esprime riguardo alle recenti rivelazioni di Al Jazeera e The Guardian sugli accordi segreti fra Israele e il governo palestinese di Mahmoud Abbas.

« La moda WikiLeaks è una tendenza che si sta espandendo un po’ ovunque – spiega Bronstein – Portare alla luce i sotterfugi dei potenti può essere una pratica efficace ma in Medio Oriente il contesto è diverso, molto teso e dunque ci vorrebbe maggiore prudenza. Il blocco dei dialoghi per il processo di pace fra israeliani e palestinesi, i difficili negoziati sul nucleare fra l’Iran e l’Occidente, anche gli scontri in Tunisia e le tensioni in Algeria e in Giordania, si tratta di uno scenario martoriato da conflitti perenni, in forte disequilibrio. Resta da capire chi ha interesse a portare un disequilibrio ancora maggiore fra Israele e la Palestina. »
« Non è per caso – prosegue Bronstein – che sia stato proprio il canale televisivo Al Jazeera a pubblicare per primo i documenti segreti, visti i suoi solidi legami con il movimento militare palestinese di Hamas, formazione da sempre opposta al presidente palestinese Abbas.
Adesso palestinesi, americani e israeliani si daranno un gran daffare per smentire tutto quanto, ma personalmente ritengo che non si tratti di documenti falsi. Sicuramente Al Jazeera sta mandando online le prove di incontri che realmente vi erano stati fra l’ex premier israeliano Olmert e Mahmoud Abbas, fra l’ex ministro israeliano degli affari esteri Tzpi Livni e il capo dei negoziati, il palestinese Saeb Arekat.

Quel che dispiace, alla luce delle rivelazioni di Al Jazeera, è che nessuno di questi colloqui segreti sia almeno sfociato in qualcosa di concreto per aiutare il processo di pace. Israeliani e palestinesi erano e sono ancora ostaggi delle rispettive politiche interne.
Questi colloqui segreti mostrano che entrambi sanno quali siano i parametri necessari ad un accordo di pace permanente, ma entrambi hanno paura di esserne politicamente indeboliti. Per questo il processo di pace resterà un’utopia.
L’aver portato alla luce questi file top secret potrebbe servire se le parti in causa ammettessero i fatti, se israeliani, palestinesi, americani ed europei facessero prova di responsabilità, ammettessero di essersi incontrati e mettessero l’accento sugli aspetti positivi dei loro colloqui. Questo potrebbe obbligare l’attuale governo di Israele a fare passi in avanti e spingere Benjamin Netanyahou a dotarsi di quel coraggio politico che in questi mesi non ha saputo dimostrare.

Invece tutto questo non accadrà. Da un lato Hamas condannerà l’Autorità palestinese e in questo sarà ben accompagnato dalla destra israeliana, che non mancherà di scagliarsi contro il presidente Abbas. Gli estremisti di entrambe le parti contribuiranno a creare ancora maggiore instabilità e a questo sarà servito lo scoop di Al Jazeera sui Palestinian Papers. A null’altro. »

Redazione

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