“Sembra siano stati individuati e fermati due possibili sospettati dell’attentato di Marrakesh – aveva dichiarato mercoledì Alain Juppé. Ministro francese degli affari esteri. Di che far sussultare gli inquirenti marocchini, che non erano al corrente di nulla. Secondo Juppé, uno dei due sospettati, un 24enne, faceva parte dei 190 prigionieri graziati dal re del Marocco lo scorso 14 aprile.
L’annuncio di Juppé è stato maldestro e non faciliterà di certo la collaborazione, soprattutto perché i poliziotti francesi presenti a Marrakesh dovrebbero limitarsi ad aiutare a identificare i corpi. Invece sembra stiano indagando da soli.
Ad irritare i marocchini, incluso il re Mohamed VI, ci aveva già pensato il presidente Nicolas Sarkozy quando aveva dichiarato “La Francia non lascerà impunito questo crimine”. Un giustiziere, Sarkozy, uno stile identico a quello di George Bush nei suoi anni migliori alla Casa Bianca.
Per il Marocco l’atteggiamento di Sarkozy equivale a ingerenza negli affari interni del paese. Addirittura ieri la stampa francese aveva anticipato tutti pubblicando la notizia dell’arresto di un uomo legato alla fazione maghrebina di al Qaeda, sospettato di aver partecipato all’attentato che a Marrakesh ha ucciso 16 persone. Una notizia smentita giovedì mattina in maniera categorica dalle autorità marocchine, che hanno trasmesso una nota di biasimo all’Eliseo.
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La famiglia di Morena Pedruzzi, la giovane ticinese ricoverata in gravi condizioni nel reparto cure intensive dell'ospedale universitario di Zurigo, a seguito dell'attentato in Marocco dove hanno perso la vita due giovani ticinesi, lamenta di non aver ricevuto il sostegno promesso loro da Berna e neppure quello dal Ticino. Dello stesso avviso anche la famiglia di Cristina, l'altra ticinese rimasta gravemente ferita nell'attentato.
Nessun servizio di sostegno psicologico, nessun interprete, nulla.
"Il console di Rabat ci è stato più vicino del dipartimento degli affari esteri" ha detto il fratello di Morena, Marcello.
Purtroppo anche Cristina Caccia è deceduta.
La notizia è stata data durante il funerale di Corrado Mondada dal console marocchino.
Difficile trovare parole che possano anche minimamente essere adeguate in queste tristissime circostanze.
I ministri marocchini delle comunicazioni e degli esteri Naciri e Cherkaui hanno dichiarato (fonte tsr) di aver arrestato tre sospetti fra cui il principale indiziato che fa parte di un movimento jihaidista, legato al Qaïda.