La Challenge League porta meno soldi, meno sponsor, meno diritti TV ed ecco che un manager attento deve far di conto e ridimensionare lo staff e tutto quanto potenzialmente eccessivo. È ciò che sta accadendo a Bellinzona, nulla di anormale.
Da più parti si rinnega il FC Ticino. Buona parte è data da coloro che seguono le rispettive compagini le cui medie nella stagione appena conclusasi si attestano: 3’338 a Bellinzona, 2’470 a Cornaredo (contemplate le entrate gratuite), 818 a Locarno e 849 a Chiasso.
Nessuno si è mai chiesto se chi rimane a casa in attesa “del calcio che conta”, di una compagine più solida finanziariamente, più forte sportivamente tanto da gareggiare ad armi pari in Super League con Basilea, Young Boys e Zurigo, prenderebbe la via dello stadio (oltretutto nuovo di pacca).
L’astensionismo ticinese è ben maggiore di chi si reca allo stadio attualmente. Un potenziale enorme. E allora è bene che i manager che vogliono “fare calcio” in Ticino non perdano altro tempo e soldi. L’occasione di quattro squadre in Challenge League è d’oro e da cogliere al volo.
Bagarino
Liliane Tami Perché ci sono le guerre? Perché le persone buone si ammalano? Perché si…
Gabriele Scardocci, frate predicatore Ci sono ancora grilli che saltano qua e là. E portano…
"Quell'anno 2000, inizio del nuovo Millennio, che cambiò la mia vita..." In occasione del vernissage…
BASEL – Vernissage act now! for the future | Mobilisation Climat BASILEA – L’arte può…
Il 20 agosto 2022 un’autobomba esplose alle porte di Mosca, ponendo tragicamente fine alla vita…
Aranno (Malcantone) – Domenica 7 settembre 2025, alle ore 16:00, Nellimya Arthouse inaugura S.U.N. –…
This website uses cookies.
View Comments
beh forse il 90% è provocatorio, ma un buon 70% lo potrei anche considerare
beh forse il 90% è provocatorio, ma un buon 70% lo potrei anche considerare