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Liberisti. Perchè le loro idee non passano?

L’intervento dello scorso 20 luglio firmato da Gabriele Lafranchi, presidente dell’Associazione Liberisti Ticinesi (vedi articolo correlato) aveva suscitato una vasta discussione e anche parecchio dissenso.
Perché malgrado abbiano basi concrete e logiche, le idee dei Liberisti non passano e anzi vengono additate come nocive? E sul blog del nostro sito suscitano commenti come quelli che riportiamo? Manca forse una comprensione di fondo? Oppure vi è dell’altro?

“Per sua natura l’ideologia che legittima il neoliberalismo è (…) il pros”elitismo” di chi odia congenitamente qualsiasi contribuzione fiscale, ma possiede tre barche, un jet posteggiato a tremila franchi al giorno, un attico in ogni metropoli di tendenza e che controlla soprattutto le leve della propaganda mediatica.”
Extraverbo

“In opposizione al liberismo non sta il comunismo, stanno la ragionevolezza, la sobrietà e la giustizia sociale.”
Sator

“L’autore di questo articolo sorprendentemente afferma che l’aumento delle materie prime e dei principali alimenti , provocati da speculatori senza scrupoli, sono un balsamo per l’umanità!
DA LAPIDARE!”
Netri

Redazione

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  • Non passano perché il mondo non ha solo 2 facce, non esiste solo il bianco o il nero, bensì mille sfacettature all'interno del quale si può stare. Ci sono alcune cose dello statalismo che apprezzo e che difendo, come ci sono anche altre cose del liberimo che altrettanto apprezzo e difendo. E' il risultato di un cocktail di esperienza, cultura, apprendimento e anche intuito.
    In mezzo a queste posizioni ci siamo dentro tutti quanti. Ecco perché certe posizioni, seppur coerenti, non trovino sostegno alcuno.

  • Non passano perché il mondo non ha solo 2 facce, non esiste solo il bianco o il nero, bensì mille sfacettature all'interno del quale si può stare. Ci sono alcune cose dello statalismo che apprezzo e che difendo, come ci sono anche altre cose del liberimo che altrettanto apprezzo e difendo. E' il risultato di un cocktail di esperienza, cultura, apprendimento e anche intuito.
    In mezzo a queste posizioni ci siamo dentro tutti quanti. Ecco perché certe posizioni, seppur coerenti, non trovino sostegno alcuno.

  • Non possono passare idee che non si conoscono o che si travisano. Perché delle idee passino bisogna conoscerle. Nel merito: bisognerebbe studiare Hayek, Mises, Rothbard, ecc. Ma studiare costa fatica, esige impegno e una buona dose di predisposizione a mettere in discussione i propri convincimenti. Non è facile.

    Più facile è accettare idee distorte del liberismo senza studiarne gli autori o riempirsi la bocca di parole abusate (come ad es. "neoliberismo"), di cui francamente a me sfugge financo il significato.

    Va detto poi che i liberisti di scuola austriaca (quella facente capo agli autori citati), essendo prevalentemente un popolo di intellettuali secchioni, sono anche estremamente onesti nel diffondere le proprie idee: non riescono a imbrogliare i propri simili con frasi ad effetto o slogan umorali.

    Mia figlia direbbe che sono "possi" (penso che nel gergo giovanile voglia dire "noiosi", "pesanti", "stucchevoli" o qualcosa del genere …).

    Nondimeno non è vero che le idee della scuola austriaca di economia non passino. Da quando nel 2007 i liberisti si sono profilati in Ticino, cioè appena 4 anni fa (un battito di ciglia se paragonato all'età dei partiti storici) siamo molto più presenti di quanto si pensi nell'intimo dell'intellighentia ticinese, anche se, per i motivi enunciati, non disponiamo di un consenso popolare degno di questo nome.

    Nella stessa situazione sono, più o meno, i liberisti di scuola austriaca degli altri paesi, con qualche eccezione che, essendo partiti prima, comincia a condizionare la vita politica reale.

    Dexter ha centrato, nella sua diagnosi, il nodo del problema: non crediamo nel mondo a due facce. Questo ci rende poco adattabili a compromessi pragmatici che non siano in linea con i nostri "dogmi".

    Per noi, che non crediamo nel mondo a due facce, ma ad una sola, non sarebbe possibile, come ha fatto lui, saltare dal comunismo al leghismo, o da liberalismo al leghismo (come ha fatto qualcun altro).

    Ma comprendiamo benissimo che la cosa sia possibile per chi considera il mondo a due facce.

    Esprimo per finire una mia convinzione: sono propenso a credere che i cocci del disastro prossimo venturo saranno raccolti dai liberisti e che il consenso verso le nostre idee non sarà di tipo graduale ma repentino.

    • Potrei riprendere per intero il tuo testo e modificarlo sostituendo i teorici liberisti con noti marxisti, sostituire liberismo con comunismo e il tuo testo avrebbe lo stesso significato ma per la fazione opposta.

      ps. I cocci del disastro futuro saranno raccolti dai più furbi. Non credo quindi che saranno ne i comunisti ne i liberisti. Troppo ligi al proprio ideale. ;-)

      • Non saranno i più furbi ad approfittare del crollo del grande imbroglio, perché la furbizia non basterà a sedare l'ira degli imbrogliati e dei truffati.
        Quando il popolo realizzerà tutto questo non ci sarà bisogno di far passare alcuna idea liberista. Tutti si COMPORTERANNO necessariamente da liberisti, in men che non si dica :wink:

  • Non possono passare idee che non si conoscono o che si travisano. Perché delle idee passino bisogna conoscerle. Nel merito: bisognerebbe studiare Hayek, Mises, Rothbard, ecc. Ma studiare costa fatica, esige impegno e una buona dose di predisposizione a mettere in discussione i propri convincimenti. Non è facile.

    Più facile è accettare idee distorte del liberismo senza studiarne gli autori o riempirsi la bocca di parole abusate (come ad es. "neoliberismo"), di cui francamente a me sfugge financo il significato.

    Va detto poi che i liberisti di scuola austriaca (quella facente capo agli autori citati), essendo prevalentemente un popolo di intellettuali secchioni, sono anche estremamente onesti nel diffondere le proprie idee: non riescono a imbrogliare i propri simili con frasi ad effetto o slogan umorali.

    Mia figlia direbbe che sono "possi" (penso che nel gergo giovanile voglia dire "noiosi", "pesanti", "stucchevoli" o qualcosa del genere …).

    Nondimeno non è vero che le idee della scuola austriaca di economia non passino. Da quando nel 2007 i liberisti si sono profilati in Ticino, cioè appena 4 anni fa (un battito di ciglia se paragonato all'età dei partiti storici) siamo molto più presenti di quanto si pensi nell'intimo dell'intellighentia ticinese, anche se, per i motivi enunciati, non disponiamo di un consenso popolare degno di questo nome.

    Nella stessa situazione sono, più o meno, i liberisti di scuola austriaca degli altri paesi, con qualche eccezione che, essendo partiti prima, comincia a condizionare la vita politica reale.

    Dexter ha centrato, nella sua diagnosi, il nodo del problema: non crediamo nel mondo a due facce. Questo ci rende poco adattabili a compromessi pragmatici che non siano in linea con i nostri "dogmi".

    Per noi, che non crediamo nel mondo a due facce, ma ad una sola, non sarebbe possibile, come ha fatto lui, saltare dal comunismo al leghismo, o da liberalismo al leghismo (come ha fatto qualcun altro).

    Ma comprendiamo benissimo che la cosa sia possibile per chi considera il mondo a due facce.

    Esprimo per finire una mia convinzione: sono propenso a credere che i cocci del disastro prossimo venturo saranno raccolti dai liberisti e che il consenso verso le nostre idee non sarà di tipo graduale ma repentino.

    • Potrei riprendere per intero il tuo testo e modificarlo sostituendo i teorici liberisti con noti marxisti, sostituire liberismo con comunismo e il tuo testo avrebbe lo stesso significato ma per la fazione opposta.

      ps. I cocci del disastro futuro saranno raccolti dai più furbi. Non credo quindi che saranno ne i comunisti ne i liberisti. Troppo ligi al proprio ideale. ;-)

      • Non saranno i più furbi ad approfittare del crollo del grande imbroglio, perché la furbizia non basterà a sedare l'ira degli imbrogliati e dei truffati.
        Quando il popolo realizzerà tutto questo non ci sarà bisogno di far passare alcuna idea liberista. Tutti si COMPORTERANNO necessariamente da liberisti, in men che non si dica :wink:

  • Sono sempre stato del parere che di un pensiero, di una teoria o di qualsiasi altra cosa bisogna trarne, o applicarne, solo i lati migliori.
    Nel liberismo non è tutto da buttare ma nemmeno tutto è oro.
    Non è possibile che si veda il mondo piatto, o con una faccia sola, ce ne sono ben di più perché ben di più sono le realtà geografiche, culturali, politiche, ecc.
    Pretendere che tutti si adattino alle stesse condizioni o le adottino è mera utopia.

    • Se c'è una teoria non interventista nelle faccende altrui questa è quella liberista. Come fai a dire che "pretendiamo" che tutti si adattino alle stesse condizioni?

      • Urca, scusa, ho fatto un po' di confusione con i tuoi post. :wink:
        Allora, secondo il tuo non interventistico pensiero, tutti i liberisti non hanno perso né il lavoro né un solo soldo con la crisi attuale oppure hanno perso ma non sono affari loro? Un po' confusa come linea non trovi?
        Io non ho detto che il liberisti "pretendono" ma che il "pretendere" che tutti si adattino è utopia.

        • Ti rispondo in un solo post:

          1) I liberisti non "pretendono" che tutti si adattino (penso tu intenda dire "alle loro idee"). Hanno le loro idee, molto in chiaro (questo sì), e le dicono in giro, ne più ne meno di come fanno gli altri con le loro.

          2) Non siamo interventisti, nel senso che non "pretendiamo" di risolvere i problemi nostri violando le libertà altrui. Dunque non siamo interventisti neppure in economia: ci accontenteremmo di monete oneste.

          3) I liberisti di scuola austriaca finora non hanno perso nulla dalla crisi: hanno comprato per tempo oro e argento fisici, ciascuno secondo le proprie possibilità.

          4) La causa principale della crisi è la manipolazione monetaria e l'interventismo monetario delle banche centrali, condotti in regime di monopolio. Tutto discende da questo immane potere, concentrato nelle mani di pochi, e dalla colossale contraffazione di denaro esercitata attraverso la cosiddetta "riserva frazionaria" delle banche commerciali. Il resto non sono cause ma conseguenze.

          5) Provaci tu a fare in 4 anni quello che abbiamo fatto noi. Le idee liberiste lavorano come un tarlo nella testa di moltissime persone AD ALTISSIMO LIVELLO. Perché, senza il loro consenso, dovrei dirti i nomi di chi ci è vicino? "Non sono mica scemo!" (Copyright MediaMarkt). Manchiamo, è vero, di una base popolare, ma la cosa non ci preoccupa, perché tanto la gente sarà costretta a comportarsi da liberista quando il Wellfare State avrà fatto la fine ingloriosa che si va profilando.

          6) Non ci sono società liberiste: per questo il mondo va male. Però in passato ci sono state società che si sono avvicinate al nostro modello di società civile. Basta mettersi a studiare un po' di storia. Ne parlo nel capitolo 6 del mio libro "Cristiani, manuale per fedeli allo sbando", scaricabarile gratuitamente dal sito dei liberisti. Il capito è di qualche pagina. Non posso trascriverlo su questo blog.

          • 1. Non ho mai detto che i liberisti pretendono.
            2. Chi sarebbero coloro che per risolvere i propri problemi violano le altri libertà?
            3. Non crederò mai, anzi, diciamo pure che so per certo, che non tutte le risorse finanziarie dei liberisti di scuola austriaca sono investite in oro, argento e mettiamoci pure, già che ci siamo, tutte le materie prime. Nessun immobile, nessuna azienda?
            4. Visto e considerato che il mondo va male perché non è in mano ai liberisti, saresti disposto ad affermare e garantire che se lo fosse non ci sarebbero più periodi di crisi?
            5. Avevi intenzione di dire che la gente sarà opportunisticamente "costretta da comportarsi da liberista" quando gli farà comodo? Eccerto, ci mancherebbe altro, non sono scemi nemmeno loro. Ciò non toglie che vi potranno buttare alle ortiche non appena raggiunto l'obiettivo prefissato.
            6.Il "si sono avvicinati" non basta e il "Non ci sono società liberiste: per questo il mondo va male." è una scusa al limite del patetico.

          • 1. boh, chi ti capisce è bravo ...;
            2. lasciamolo dire da qualcuno del blog, se vuole intervenire .... poi te lo dirò io, anche se pensavo che ti fosse chiaro;
            3. sono 4 anni che consigliamo di comprare oro e argento e di non investire in nessun altro prodotto di qualsivoglia piazza finanziaria. Certo che chi ha oggi un'azienda (liberista o no) soffre, ma c'è una differenza notevole tra chi reclama monete oneste per far funzionare il capitalismo (i liberisti) e chi non l'ha ancora capito;
            4. i liberisti non vogliono il mondo in mano né vogliono "imporre" il liberismo: indicano un approccio ai problemi della società civile diverso da quello keynesiano di cui si è abusato in lungo e in largo e soprattutto vogliono fare i conti con i truffoni: i banchieri centrali e la casta parassita al loro fianco. Fatto questo crediamo davvero che il mondo girerebbe meglio;
            5. No, sarà costretta a comportarsi da liberista perché non ci saranno più risorse per vivere alle spalle degli altri
            6. OK ci finanziano! Ti basta quanto a vicinanza? Eventualmente siamo oggetto di un investimento a lungo termine (o a breve, chissà). Ribadisco: il mondo va male perché il keynesianesimo ha imperversato e ha impedito la nascita di società liberiste. Ma siamo vicini alla svolta: credo che i professori keynesiani che impestano le università del mondo occidentale (giullari collusi con i banchieri centrali e con la casta parassita) e che sono responsabili di questo disastro non avranno a breve più nessuno disposto a pagar loro uno stipendio. Sarà grassa se godranno del sostegno compassionevole di qualche nuova Misericordia ...

          • Posso confermare.Da molto tempo il Dico ci aveva avvertiti del malandazzo consigliandoci di optare per l'oro.Il ciapa tardo e gnüc cià messo un po' ma alla fine ha seguito il consiglio.Grazie MILLE Dicolamia :-P :-P :-P !!!

          • Toh questa notizia mi mette di buon umore. :mrgreen:

            Era una giornata radiosa poi sono arrivati gli speculatori di regime e il DOW é a +1,20%....ero quasi triste, anche se queste manipolazioni oramai le conosciamo.

            Spero che hai optato per il fisico non ETF o altri prodotti.

          • :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: allora hai un fisico bestiale! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

          • 1. Non è che ci voglia molto. Ho detto che di ogni cosa bisognerebbe prendere il buono e lasciare il cattivo. Nessuno può pretendere che gli altri si adattino, adottino e si votino al proprio pensiero proprio perché nessuna teoria è perfetta. Pensavo che fosse chiaro che il nessuno non era riferito solo ai liberisti.Non era poi così difficile da capire.
            2.E si, lasciamolo dire agli altri, dopotutto voi non siete interventisti.
            3.detta così nessun liberista ha un immobile privato (leggi casa)? No, ce l'hanno eccome. Pure con il mutuo e pagata con una delle tanto vituperate monete disoneste.
            4.Non ti ho chiesto cosa vogliono o vorrebbero i liberisti. Ho chiesto: se, per delirio d'ipotesi, il mondo adottasse il pensiero liberistico tu potresti affermare e garantire che non ci sarebbero più crisi?
            5. Non ci saranno più risorse per cui, la gente, opportunisticamente, si voterà al liberismo, l'attimo che le risorse ci saranno ancora ritornerà tutto come prima.
            6. Che vi finanziassero era quantomeno evidente (non ci volesse un'"intellighenzia" particolare per capirlo :wink: ma non era quello che intendevo. Ti ho chiesto se mai ci fossero stati Paesi liberisti. La risposta è stata: No, ma ci sono stati Paesi che vi si sono avvicinati. Replica(mia):la vicinanza non basta.
            E qui si ritorna quello che dicevo nel mio primo post e cioè: "Sono sempre stato del parere che di un pensiero, di una teoria o di qualsiasi altra cosa bisogna trarne, o applicarne, solo i lati migliori."
            Aggiungo che il difficile è il miscelare i diversi ingredienti.

  • Sono sempre stato del parere che di un pensiero, di una teoria o di qualsiasi altra cosa bisogna trarne, o applicarne, solo i lati migliori.
    Nel liberismo non è tutto da buttare ma nemmeno tutto è oro.
    Non è possibile che si veda il mondo piatto, o con una faccia sola, ce ne sono ben di più perché ben di più sono le realtà geografiche, culturali, politiche, ecc.
    Pretendere che tutti si adattino alle stesse condizioni o le adottino è mera utopia.

    • Se c'è una teoria non interventista nelle faccende altrui questa è quella liberista. Come fai a dire che "pretendiamo" che tutti si adattino alle stesse condizioni?

      • Urca, scusa, ho fatto un po' di confusione con i tuoi post. :wink:
        Allora, secondo il tuo non interventistico pensiero, tutti i liberisti non hanno perso né il lavoro né un solo soldo con la crisi attuale oppure hanno perso ma non sono affari loro? Un po' confusa come linea non trovi?
        Io non ho detto che il liberisti "pretendono" ma che il "pretendere" che tutti si adattino è utopia.

        • Ti rispondo in un solo post:

          1) I liberisti non "pretendono" che tutti si adattino (penso tu intenda dire "alle loro idee"). Hanno le loro idee, molto in chiaro (questo sì), e le dicono in giro, ne più ne meno di come fanno gli altri con le loro.

          2) Non siamo interventisti, nel senso che non "pretendiamo" di risolvere i problemi nostri violando le libertà altrui. Dunque non siamo interventisti neppure in economia: ci accontenteremmo di monete oneste.

          3) I liberisti di scuola austriaca finora non hanno perso nulla dalla crisi: hanno comprato per tempo oro e argento fisici, ciascuno secondo le proprie possibilità.

          4) La causa principale della crisi è la manipolazione monetaria e l'interventismo monetario delle banche centrali, condotti in regime di monopolio. Tutto discende da questo immane potere, concentrato nelle mani di pochi, e dalla colossale contraffazione di denaro esercitata attraverso la cosiddetta "riserva frazionaria" delle banche commerciali. Il resto non sono cause ma conseguenze.

          5) Provaci tu a fare in 4 anni quello che abbiamo fatto noi. Le idee liberiste lavorano come un tarlo nella testa di moltissime persone AD ALTISSIMO LIVELLO. Perché, senza il loro consenso, dovrei dirti i nomi di chi ci è vicino? "Non sono mica scemo!" (Copyright MediaMarkt). Manchiamo, è vero, di una base popolare, ma la cosa non ci preoccupa, perché tanto la gente sarà costretta a comportarsi da liberista quando il Wellfare State avrà fatto la fine ingloriosa che si va profilando.

          6) Non ci sono società liberiste: per questo il mondo va male. Però in passato ci sono state società che si sono avvicinate al nostro modello di società civile. Basta mettersi a studiare un po' di storia. Ne parlo nel capitolo 6 del mio libro "Cristiani, manuale per fedeli allo sbando", scaricabarile gratuitamente dal sito dei liberisti. Il capito è di qualche pagina. Non posso trascriverlo su questo blog.

          • 1. Non ho mai detto che i liberisti pretendono.
            2. Chi sarebbero coloro che per risolvere i propri problemi violano le altri libertà?
            3. Non crederò mai, anzi, diciamo pure che so per certo, che non tutte le risorse finanziarie dei liberisti di scuola austriaca sono investite in oro, argento e mettiamoci pure, già che ci siamo, tutte le materie prime. Nessun immobile, nessuna azienda?
            4. Visto e considerato che il mondo va male perché non è in mano ai liberisti, saresti disposto ad affermare e garantire che se lo fosse non ci sarebbero più periodi di crisi?
            5. Avevi intenzione di dire che la gente sarà opportunisticamente "costretta da comportarsi da liberista" quando gli farà comodo? Eccerto, ci mancherebbe altro, non sono scemi nemmeno loro. Ciò non toglie che vi potranno buttare alle ortiche non appena raggiunto l'obiettivo prefissato.
            6.Il "si sono avvicinati" non basta e il "Non ci sono società liberiste: per questo il mondo va male." è una scusa al limite del patetico.

          • 1. boh, chi ti capisce è bravo ...;
            2. lasciamolo dire da qualcuno del blog, se vuole intervenire .... poi te lo dirò io, anche se pensavo che ti fosse chiaro;
            3. sono 4 anni che consigliamo di comprare oro e argento e di non investire in nessun altro prodotto di qualsivoglia piazza finanziaria. Certo che chi ha oggi un'azienda (liberista o no) soffre, ma c'è una differenza notevole tra chi reclama monete oneste per far funzionare il capitalismo (i liberisti) e chi non l'ha ancora capito;
            4. i liberisti non vogliono il mondo in mano né vogliono "imporre" il liberismo: indicano un approccio ai problemi della società civile diverso da quello keynesiano di cui si è abusato in lungo e in largo e soprattutto vogliono fare i conti con i truffoni: i banchieri centrali e la casta parassita al loro fianco. Fatto questo crediamo davvero che il mondo girerebbe meglio;
            5. No, sarà costretta a comportarsi da liberista perché non ci saranno più risorse per vivere alle spalle degli altri
            6. OK ci finanziano! Ti basta quanto a vicinanza? Eventualmente siamo oggetto di un investimento a lungo termine (o a breve, chissà). Ribadisco: il mondo va male perché il keynesianesimo ha imperversato e ha impedito la nascita di società liberiste. Ma siamo vicini alla svolta: credo che i professori keynesiani che impestano le università del mondo occidentale (giullari collusi con i banchieri centrali e con la casta parassita) e che sono responsabili di questo disastro non avranno a breve più nessuno disposto a pagar loro uno stipendio. Sarà grassa se godranno del sostegno compassionevole di qualche nuova Misericordia ...

          • Posso confermare.Da molto tempo il Dico ci aveva avvertiti del malandazzo consigliandoci di optare per l'oro.Il ciapa tardo e gnüc cià messo un po' ma alla fine ha seguito il consiglio.Grazie MILLE Dicolamia :-P :-P :-P !!!

          • Toh questa notizia mi mette di buon umore. :mrgreen:

            Era una giornata radiosa poi sono arrivati gli speculatori di regime e il DOW é a +1,20%....ero quasi triste, anche se queste manipolazioni oramai le conosciamo.

            Spero che hai optato per il fisico non ETF o altri prodotti.

          • :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: allora hai un fisico bestiale! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

          • 1. Non è che ci voglia molto. Ho detto che di ogni cosa bisognerebbe prendere il buono e lasciare il cattivo. Nessuno può pretendere che gli altri si adattino, adottino e si votino al proprio pensiero proprio perché nessuna teoria è perfetta. Pensavo che fosse chiaro che il nessuno non era riferito solo ai liberisti.Non era poi così difficile da capire.
            2.E si, lasciamolo dire agli altri, dopotutto voi non siete interventisti.
            3.detta così nessun liberista ha un immobile privato (leggi casa)? No, ce l'hanno eccome. Pure con il mutuo e pagata con una delle tanto vituperate monete disoneste.
            4.Non ti ho chiesto cosa vogliono o vorrebbero i liberisti. Ho chiesto: se, per delirio d'ipotesi, il mondo adottasse il pensiero liberistico tu potresti affermare e garantire che non ci sarebbero più crisi?
            5. Non ci saranno più risorse per cui, la gente, opportunisticamente, si voterà al liberismo, l'attimo che le risorse ci saranno ancora ritornerà tutto come prima.
            6. Che vi finanziassero era quantomeno evidente (non ci volesse un'"intellighenzia" particolare per capirlo :wink: ma non era quello che intendevo. Ti ho chiesto se mai ci fossero stati Paesi liberisti. La risposta è stata: No, ma ci sono stati Paesi che vi si sono avvicinati. Replica(mia):la vicinanza non basta.
            E qui si ritorna quello che dicevo nel mio primo post e cioè: "Sono sempre stato del parere che di un pensiero, di una teoria o di qualsiasi altra cosa bisogna trarne, o applicarne, solo i lati migliori."
            Aggiungo che il difficile è il miscelare i diversi ingredienti.

  • Un'economia liberista, "questa sottile membrana di interazioni fra singoli individui" tenderà sempre più alla formazione di monopoli naturali e crescente divario tra i “vincenti” e “perdenti”. Una società condannata a disgregarsi in frammenti di individualismo, anticamera di una società brutalmente diseguale. Un contesto altamente instabile fatalmente condannato a generare divisioni interne con inesorabili profondi conflitti. Altrettanto inevitabile un vertiginoso aumento della violenza che, come la Storia ha sempre dimostrato, si controlla con interventi antidemocratici. Aggregazioni di privilegiati che si ritireranno, come già avviene, in contesti blindati che prendono il nome di “gated communities”, dentro le quali vivranno i satrapi che detteranno le regole del gioco attraverso una potente manipolazione mediatica. Una “liberista” forma di Stato. Fuori il “popolo” in costante lotta per avere diritto ad una occupazione a compensi minimi. Nessun investitore, che considera evidentemente al suo reddito, rinuncerebbe al vantaggio di avere mano d'opera preparata e combattiva, a costi "fortemente concorrenziali". Nessuna fabbrica, banca, ufficio, radio, televisione, scuola che dovrà fare i conti con la spietata logica di un mercato totalmente liberalizzato non potrà sottrarsi a questa evenienza. Nel ventunesimo secolo la schiavitù è una realtà in piena espansione a livello mondiale. Oggi si contano almeno 27 milioni di schiavi (dati Oil). In un futuro liberista le cifre sono destinate ad esplodere.

    • Scusa, ma allora: di chi è la colpa di quanto sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi?
      Dei liberisti?
      Delle due l'una: o la colpa è dei liberisti e allora vuol dire che idee liberiste non solo passano, ma imperversano.
      O le idee liberiste non passano e allora, di chi è la colpa?

      • Come sei esclusivo. La colpa di chi è? Allora, vediamo... ti dico solo le prime cose che mi vengono in mente neh ;-)
        delle leggi americane sui crediti, degli immobiliaristi senza scrupoli, dei ceo delle banche, dei politici, degli investitori, degli speculatori, delle agenzie di rating, ecc. ecc. ecc.
        Ora io prima ho detto che non tutto è da buttare nel liberismo ma che nemmeno tutto è oro. Ovviamente non tocca a me decidere quali tenere e quali buttare. Ne ho intenzione di stilarti una lista. Sarebbe tempo perso.
        Visto che site così presenti nell'intellighentia ticinese (e da chi sarebbe formata?)da ben 4 anni come mai non siete non siete riusciti a far passare le vostre idee? Avete riscontrato qualche resistenza oppure, visto il periodo di crisi nessuno si muove ma aspetta che passi?
        Mi potresti dire, per pura curiosità mia, quale Paese ha un'economia liberalistica (presente o passato)?

      • Pretendere che vi siano Stati con un sistema “liberista puro” è “pura” utopia. Il sistema Stato è, e deve restare, un sistema misto. Un sistema omogeneo è un sistema totalitarista. Di chi è la responsabilità della situazione attuale? Domanda complessa. Azzarderei col dire che il nostro sistema socialdemocratico misto, dagli anni ottanta in poi (Thatcher/Reagan/Friedman e compagnia bella) ha voluto spostare sciaguratamente l’asse economico su un lato di prevalente “liberista”. In alcuni settori si è imposto addirittura un sistema anarco-liberista senza alcun controllo politico. Un apparato fuori da ogni controllo legittimo. Come le bolle immobiliari americane. I risultati si sono rivelati subito devastanti e ingestibili. Non farò l’elenco dei flop miliardari che si sono succeduti a domino. Gli stati, inoltre, hanno commesso il fatale errore di controllare con eccessiva superficialità (ingenuità?) le spese evitando di allestire una trasparente linea di priorità. L’entrata di figure anarco-liberiste nella gestione di alcune porzioni delle economie statali ha creato una sorta di economia mista micidiale e del tipo peggiore: una fabbrica di soldi con spietata distribuzione dei profitti agli azionisti nei segmenti di successo, senza alcun guadagno per lo Stato (con scandalose gratifiche per gli alti dirigenti) e sostenuta, a tempo indefinito, da fondi pubblici. Last but not least, il continuo bersagliamento propagandistico, che costringe la gente al famigerato “pensiero unico” al “mainstream” socioeconomico. Strategie mediatiche che spengono ogni voce discordante perché vissuta come potenziale elemento “disturbante”. Si stempera, si plasma, si annulla ogni grido d’allarme ragionevole.

        • Da quanto affermi mi sembra chiara una cosa: ci sono così tanti liberisti, neoliberisti e anarco-liberisti in giro da aver provocato il casino attuale. Se le cose stanno come tu dici il quesito della Redazione di Ticinolive mi sembra superato: le idee dei liberisti non solo passano, ma .... imperversano :)

          • Per rispondere alla tua battuta di ieri alle 18:12. :(
            Inizio citazione: "Il liberismo è considerato da molti come l'applicazione in ambito economico delle idee liberali, sulla base del concetto "democrazia vuol dire libertà economica" coniato da Friedrich von Hayek. È una filosofia economica atta a sostenere e promuovere il sistema capitalistico. La sua ideologia, orientata al libero mercato, va in contrasto con il mercantilismo, l'economia keynesiana ed il socialismo.” Fine citazione. Per estensione i termini neoliberalismo, anarcocapitalismo, anarcoliberismo, hanno un valore sociolinguistico analogo. Il concetto non si distanzia “sostanzialmente” uno dall’altro. I “liberisti” non parlano in un’unica voce, ma condividono un’ampia prospettiva comune. In questa accezione wikipedica rientra tutto quello che il Reaganismo Thatcherismo hanno varato con le loro politiche devastanti sul piano sociale e ambientale. E ormai opinione quasi unanime, che le politiche economiche degli anni ottanta hanno arricchito i già ricchi, hanno distrutto il potere d’acquisto della classe media innescando politiche regionali nazionaliste, isolazioniste, intolleranti.

  • Un'economia liberista, "questa sottile membrana di interazioni fra singoli individui" tenderà sempre più alla formazione di monopoli naturali e crescente divario tra i “vincenti” e “perdenti”. Una società condannata a disgregarsi in frammenti di individualismo, anticamera di una società brutalmente diseguale. Un contesto altamente instabile fatalmente condannato a generare divisioni interne con inesorabili profondi conflitti. Altrettanto inevitabile un vertiginoso aumento della violenza che, come la Storia ha sempre dimostrato, si controlla con interventi antidemocratici. Aggregazioni di privilegiati che si ritireranno, come già avviene, in contesti blindati che prendono il nome di “gated communities”, dentro le quali vivranno i satrapi che detteranno le regole del gioco attraverso una potente manipolazione mediatica. Una “liberista” forma di Stato. Fuori il “popolo” in costante lotta per avere diritto ad una occupazione a compensi minimi. Nessun investitore, che considera evidentemente al suo reddito, rinuncerebbe al vantaggio di avere mano d'opera preparata e combattiva, a costi "fortemente concorrenziali". Nessuna fabbrica, banca, ufficio, radio, televisione, scuola che dovrà fare i conti con la spietata logica di un mercato totalmente liberalizzato non potrà sottrarsi a questa evenienza. Nel ventunesimo secolo la schiavitù è una realtà in piena espansione a livello mondiale. Oggi si contano almeno 27 milioni di schiavi (dati Oil). In un futuro liberista le cifre sono destinate ad esplodere.

    • Scusa, ma allora: di chi è la colpa di quanto sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi?
      Dei liberisti?
      Delle due l'una: o la colpa è dei liberisti e allora vuol dire che idee liberiste non solo passano, ma imperversano.
      O le idee liberiste non passano e allora, di chi è la colpa?

      • Come sei esclusivo. La colpa di chi è? Allora, vediamo... ti dico solo le prime cose che mi vengono in mente neh ;-)
        delle leggi americane sui crediti, degli immobiliaristi senza scrupoli, dei ceo delle banche, dei politici, degli investitori, degli speculatori, delle agenzie di rating, ecc. ecc. ecc.
        Ora io prima ho detto che non tutto è da buttare nel liberismo ma che nemmeno tutto è oro. Ovviamente non tocca a me decidere quali tenere e quali buttare. Ne ho intenzione di stilarti una lista. Sarebbe tempo perso.
        Visto che site così presenti nell'intellighentia ticinese (e da chi sarebbe formata?)da ben 4 anni come mai non siete non siete riusciti a far passare le vostre idee? Avete riscontrato qualche resistenza oppure, visto il periodo di crisi nessuno si muove ma aspetta che passi?
        Mi potresti dire, per pura curiosità mia, quale Paese ha un'economia liberalistica (presente o passato)?

      • Pretendere che vi siano Stati con un sistema “liberista puro” è “pura” utopia. Il sistema Stato è, e deve restare, un sistema misto. Un sistema omogeneo è un sistema totalitarista. Di chi è la responsabilità della situazione attuale? Domanda complessa. Azzarderei col dire che il nostro sistema socialdemocratico misto, dagli anni ottanta in poi (Thatcher/Reagan/Friedman e compagnia bella) ha voluto spostare sciaguratamente l’asse economico su un lato di prevalente “liberista”. In alcuni settori si è imposto addirittura un sistema anarco-liberista senza alcun controllo politico. Un apparato fuori da ogni controllo legittimo. Come le bolle immobiliari americane. I risultati si sono rivelati subito devastanti e ingestibili. Non farò l’elenco dei flop miliardari che si sono succeduti a domino. Gli stati, inoltre, hanno commesso il fatale errore di controllare con eccessiva superficialità (ingenuità?) le spese evitando di allestire una trasparente linea di priorità. L’entrata di figure anarco-liberiste nella gestione di alcune porzioni delle economie statali ha creato una sorta di economia mista micidiale e del tipo peggiore: una fabbrica di soldi con spietata distribuzione dei profitti agli azionisti nei segmenti di successo, senza alcun guadagno per lo Stato (con scandalose gratifiche per gli alti dirigenti) e sostenuta, a tempo indefinito, da fondi pubblici. Last but not least, il continuo bersagliamento propagandistico, che costringe la gente al famigerato “pensiero unico” al “mainstream” socioeconomico. Strategie mediatiche che spengono ogni voce discordante perché vissuta come potenziale elemento “disturbante”. Si stempera, si plasma, si annulla ogni grido d’allarme ragionevole.

        • Da quanto affermi mi sembra chiara una cosa: ci sono così tanti liberisti, neoliberisti e anarco-liberisti in giro da aver provocato il casino attuale. Se le cose stanno come tu dici il quesito della Redazione di Ticinolive mi sembra superato: le idee dei liberisti non solo passano, ma .... imperversano :)

          • Per rispondere alla tua battuta di ieri alle 18:12. :(
            Inizio citazione: "Il liberismo è considerato da molti come l'applicazione in ambito economico delle idee liberali, sulla base del concetto "democrazia vuol dire libertà economica" coniato da Friedrich von Hayek. È una filosofia economica atta a sostenere e promuovere il sistema capitalistico. La sua ideologia, orientata al libero mercato, va in contrasto con il mercantilismo, l'economia keynesiana ed il socialismo.” Fine citazione. Per estensione i termini neoliberalismo, anarcocapitalismo, anarcoliberismo, hanno un valore sociolinguistico analogo. Il concetto non si distanzia “sostanzialmente” uno dall’altro. I “liberisti” non parlano in un’unica voce, ma condividono un’ampia prospettiva comune. In questa accezione wikipedica rientra tutto quello che il Reaganismo Thatcherismo hanno varato con le loro politiche devastanti sul piano sociale e ambientale. E ormai opinione quasi unanime, che le politiche economiche degli anni ottanta hanno arricchito i già ricchi, hanno distrutto il potere d’acquisto della classe media innescando politiche regionali nazionaliste, isolazioniste, intolleranti.

  • Ringrazio la Redazione per l'attenzione dedicata ai Libersti ticinesi e a tutti i blogger che hanno animato il dibattito. Sono anch'io in partenza per un breve periodo di ferie. Se posso seguirò Ticinolive e gli avvenimenti in Ticino da qualche Internet point o rete Wireless di fortuna.

    A presto,
    Dicolamia

      • Vai a guardarti il grafico presentato nell`articolo "Guida su Oro e Argento" sul sito usemlab.com, poi vedi tu.

        Buona domenica

  • Ringrazio la Redazione per l'attenzione dedicata ai Libersti ticinesi e a tutti i blogger che hanno animato il dibattito. Sono anch'io in partenza per un breve periodo di ferie. Se posso seguirò Ticinolive e gli avvenimenti in Ticino da qualche Internet point o rete Wireless di fortuna.

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