Locarno e Mergoscia: Sì. Orselina, Brione s/Minusio e Tenero-Contra: Nì. Muralto e Minusio: No.
L’aggregazione dei comuni di Locarno, Brione s/Minusio, Mergoscia, Minusio, Muralto, Orselina e Tenero-Contra è stata respinta. E questo malgrado 5’996 voti a favore (59,63%) contro 4’059 voti contrari (40,3%).
La partecipazione totale è stata del 55,47%, a Locarno ha votato il 45.23% degli aventi diritto.
Alla grande voglia di fusione di Locarno e Mergoscia si sono opposti i comuni di Muralto e Minusio, mentre negli altri tre comuni si sono registrati dei pareggi con una minima prevalenza del No: Brione 1 voto di scarto, Orselina 12 voti di differenza e Tenero 31. Di fatto, 5 comuni contrari e 2 favorevoli.
Un esito per certi versi atteso per un’aggregazione osteggiata apertamente dai due sindaci di Muralto e Minusio e poco appoggiata dai media pubblici e dalla stampa.
La notizia è appena stata resa pubblica e già si pensa a reimpiegare per l’aggregazione di Sponda destra del fiume Maggia il bonus di aggregazione di 20 milioni di franchi, messo a disposizione dal governo cantonale e ora – di fronte al voto contrario – annullato.
Prima di affrontare questo tipo di riflessione sarà però opportuno attendere la presa di posizione del Consigliere di Stato Norman Gobbi, che come già preannunciato potrebbe valutare diversamente l’esito di questa giornata.
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E se, seguendo la volontà della maggioranza dei cittadini (votanti) si procederà ad un'aggregazione coatta? :twisted:
La coattiva non sarebbe bene accetta e poco democratica. Certo è che per i comuni negazionisti in compensazione perenne la tua "suggestione" si può mettere sul tavolo delle future aggregazioni. L'autonomia comunale ha pur sempre dei limiti che andrebbero percepiti anche dai cittadini che per principio votano No a tutto. :wink:
E se, seguendo la volontà della maggioranza dei cittadini (votanti) si procederà ad un'aggregazione coatta? :twisted:
La coattiva non sarebbe bene accetta e poco democratica. Certo è che per i comuni negazionisti in compensazione perenne la tua "suggestione" si può mettere sul tavolo delle future aggregazioni. L'autonomia comunale ha pur sempre dei limiti che andrebbero percepiti anche dai cittadini che per principio votano No a tutto. :wink:
Il tema delle aggregazioni non è un tema facile. In particolare nel nostro cantone. Una terra che si caratterizza per un peculiare individualismo e un risaputo campanilismo. Inoltre le frazioni partitiche e gli aspetti economici hanno un valore indiscutibile nel pragmatismo popolare. Un comune, checché se ne dica, si identifica anche nel moltiplicatore e/o nella sua gestione delle finanze. Ma il problema per me sta altrove. Sta nel concetto stesso di identità cantonale. Un’identità che fatica a definirsi per i motivi detti e alla luce soprattutto degli scossoni economici attuali. Un territorio schiacciato tra realtà economiche incongruenti ed esposto agli umori dei grandi giochi che non possiamo controllare. Qualcuno parla di “glocalismo” anche definito “democrazia di prossimità”: una “confederazione” di piccole regioni che rispondono con ricette locali alla spietatezza del mondo globalizzato. In altre parole alla “municipalizzazione” della propria economia in sintonia con altre "municipalità" così da integrare le proprie risorse in un sistema federativo. Il problema è a sapere a quale livello di grandezza.
Concordo sul fatto che sia un tema delicato, dove entrano forzatamente in gioco attaccamento alla terra, al luogo d'origine, al proprio cognome: al proprio territorio insomma e con un grande rispetto alla gestione dei beni comuni. Si pensi ai Patriziati, tanto numerosi e importanti nel nostro Cantone.
Per quanto concerne le reazioni che elenchi parlando dei Comuni invece, caro extraverbo, non sono corrette, per un semplice motivo basilare e che necessita una spolverata di civica (svizzera): :wink:
La Confederazione Svizzera (che si fregia di tale titola da molti anni - 700) è forte di un concetto tanto semplice quanto poco capito: LA SUSSIDIARIETÀ :wink:
Vale a dire autonomia e potere decisionale dei vari enti, dal Comune, passando per il Cantone fino alla Confederazione sono effettivi. E in generale si tratta di buona amministrazione.
Quando è necessario, interviene l'aiuto dal più grande ente all'ente inferiore, fermo restando che molti temi sono di carattere cantonale e quindi le decisioni sono prese dai singoli Cantoni.
Quindi, se un Comune è autosufficiente (quindi si intende anche ben amministrato) e, attraverso la decisione di voto dei suoi abitanti, non intende aprirsi ad un nuovo concetto di territorio o altra realtà comunale, secondo me, tale decisione va rispettata.
Il tema delle aggregazioni non è un tema facile. In particolare nel nostro cantone. Una terra che si caratterizza per un peculiare individualismo e un risaputo campanilismo. Inoltre le frazioni partitiche e gli aspetti economici hanno un valore indiscutibile nel pragmatismo popolare. Un comune, checché se ne dica, si identifica anche nel moltiplicatore e/o nella sua gestione delle finanze. Ma il problema per me sta altrove. Sta nel concetto stesso di identità cantonale. Un’identità che fatica a definirsi per i motivi detti e alla luce soprattutto degli scossoni economici attuali. Un territorio schiacciato tra realtà economiche incongruenti ed esposto agli umori dei grandi giochi che non possiamo controllare. Qualcuno parla di “glocalismo” anche definito “democrazia di prossimità”: una “confederazione” di piccole regioni che rispondono con ricette locali alla spietatezza del mondo globalizzato. In altre parole alla “municipalizzazione” della propria economia in sintonia con altre "municipalità" così da integrare le proprie risorse in un sistema federativo. Il problema è a sapere a quale livello di grandezza.
Concordo sul fatto che sia un tema delicato, dove entrano forzatamente in gioco attaccamento alla terra, al luogo d'origine, al proprio cognome: al proprio territorio insomma e con un grande rispetto alla gestione dei beni comuni. Si pensi ai Patriziati, tanto numerosi e importanti nel nostro Cantone.
Per quanto concerne le reazioni che elenchi parlando dei Comuni invece, caro extraverbo, non sono corrette, per un semplice motivo basilare e che necessita una spolverata di civica (svizzera): :wink:
La Confederazione Svizzera (che si fregia di tale titola da molti anni - 700) è forte di un concetto tanto semplice quanto poco capito: LA SUSSIDIARIETÀ :wink:
Vale a dire autonomia e potere decisionale dei vari enti, dal Comune, passando per il Cantone fino alla Confederazione sono effettivi. E in generale si tratta di buona amministrazione.
Quando è necessario, interviene l'aiuto dal più grande ente all'ente inferiore, fermo restando che molti temi sono di carattere cantonale e quindi le decisioni sono prese dai singoli Cantoni.
Quindi, se un Comune è autosufficiente (quindi si intende anche ben amministrato) e, attraverso la decisione di voto dei suoi abitanti, non intende aprirsi ad un nuovo concetto di territorio o altra realtà comunale, secondo me, tale decisione va rispettata.
Candide...Candide.
Qui la civica conta poco. In particolar modo quella civica degli anni cinquanta, che aveva pure un suo valore. Negli anni cinquanta. Non si può pretendere di fermare il mondo sulle immagini piacevoli del tempo che fu. Diciamolo pure con nostalgico rammarico. Ma oggi la società è tremendamente imprevedibile. Ci coglie impreparati anche davanti ai labili umori della gente. Sussidiarietà. Bel concetto. Se non resta tale. Resta tale quando ad esempio si deve/dovrebbe "sussidiare" un comune finanziariamente... debole. Alla greca, diciamo. Che nessuno vuole finanziare. Quindi... personalmente non sono un fanatico delle aggregazioni e sono pure d'accordo che le decisioni della gente vadano rispettate. Ma visto che il processo (malgrado molte resistenze) è iniziato, che siano chiari i veri obiettivi da raggiungere. Glocalismo: termine coniato da Zygmunt Bauman. Un autore da leggere. :wink:
Conosco!
Liquid life :wink:
Liquid love :wink:
Guarda che nemmeno ti immagini quanto io non voglia fermare quel tempo che fu.
Anzi, anzi! ... tutt'altro!
Conosco però troppo bene la nostra realtà comunale che, checché se ne dica, è ancora forte di valori veri. Di più, ci sono immerso fino al collo e non indietreggerei mai davanti ad una decisione drastica se non dovessero più esserci le condizioni per lavorare bene.
Per il Locarnese, che dire?
Mi verrebbe "un peggio per loro", ma dico solo "peccato per il Canton Ticino" :)
Già, amico Candide, un "peggio per loro" è forse un pochino forte ma...... "chi è causa del suo mal pianga se stesso" ci può stare.
Candide...Candide.
Qui la civica conta poco. In particolar modo quella civica degli anni cinquanta, che aveva pure un suo valore. Negli anni cinquanta. Non si può pretendere di fermare il mondo sulle immagini piacevoli del tempo che fu. Diciamolo pure con nostalgico rammarico. Ma oggi la società è tremendamente imprevedibile. Ci coglie impreparati anche davanti ai labili umori della gente. Sussidiarietà. Bel concetto. Se non resta tale. Resta tale quando ad esempio si deve/dovrebbe "sussidiare" un comune finanziariamente... debole. Alla greca, diciamo. Che nessuno vuole finanziare. Quindi... personalmente non sono un fanatico delle aggregazioni e sono pure d'accordo che le decisioni della gente vadano rispettate. Ma visto che il processo (malgrado molte resistenze) è iniziato, che siano chiari i veri obiettivi da raggiungere. Glocalismo: termine coniato da Zygmunt Bauman. Un autore da leggere. :wink:
Conosco!
Liquid life :wink:
Liquid love :wink:
Guarda che nemmeno ti immagini quanto io non voglia fermare quel tempo che fu.
Anzi, anzi! ... tutt'altro!
Conosco però troppo bene la nostra realtà comunale che, checché se ne dica, è ancora forte di valori veri. Di più, ci sono immerso fino al collo e non indietreggerei mai davanti ad una decisione drastica se non dovessero più esserci le condizioni per lavorare bene.
Per il Locarnese, che dire?
Mi verrebbe "un peggio per loro", ma dico solo "peccato per il Canton Ticino" :)
Già, amico Candide, un "peggio per loro" è forse un pochino forte ma...... "chi è causa del suo mal pianga se stesso" ci può stare.