Le banche italiane sarebbero in cima alla graduatoria dell’utilizzo dei finanziamenti a tre anni lanciati a dicembre dalla Banca centrale europea, con prestiti a tasso agevolato dell’1%.
E’ quanto scrive il quotidiano economico britannico Financial Times, citando una ricerca della banca d’affari statunitense Morgan Stanley.
Sui 489 miliardi euro prestati dalla BCE alle banche europee, 110 miliardi sono stati chiesti dagli istituti di credito italiani. Il finanziamento maggiore sarebbe stato chesto da Unicredit (12,5 miliardi). Seguono Intesa San Paolo (12 miliardi) e il Monte dei Paschi di Siena (10 miliardi).
La notizia non è una sopresa : il 21 dicembre era già stata anticipata da fonti di mercato, ma potrebbe ancora portare le banche italiane a cali in Borsa.
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Chi ha preso gli altri 3/4?
E chi prenderà gli altri 500 miliardi che la BCE probabilmente creerà dal nulla nel mese di febbraio?
Spero che il Financial Times dica esattamente anche quanti miliardi di sterline prendono e hanno preso le banche inglesi dalla Banca di Inghilterra, che, come la FED (e a differenza della BCE) compra a piene mani e spudoratamente titoli di Stato targati GB.
E la BNS del buon Hildebrand non ha forse fatto altrettanto con le (grandi) banche elvetiche solo qualche settimana fa?
Insomma: questi inglesi che parlano di fallimento dell'Euro solo perché la Germania si rifiuta di fare quello che fanno FED e BCE sono in completa malafede.
Beninteso: non che io sia un fan dell'Euro, come non lo sono per tutte le FIAT MONEY.
Ma il Financial Times è un manipolo di CIARLATANI che reggono la coda alla parte più ipocrita, perversa e insopportabile della finanza internazionale: quella della piazza londinese e dei cugini di Wall Street.
Cavoli, di domenica mattina sei già molto in forma!
Adesso arriva TheEconomist...
Su un punto hai assolutamente ragione. Che cosa sono tutti questi miliardi?
Rappresentano una ricchezza REALE o sono un miraggio?
Sembrano quelli del signor Bonaventura
del Corriere dei Piccoli...
Sono i "dollari di Topolino" del signor Tito Tettamanti (vedi l'altro blog "l'esperienza degli a altri non serve!), con il quale sono perfettamente d'accordo.
Per il resto: sempre in forma! :wink:
Mercoledì scorso potevi anche scomodarti...
Tito ha detto: vado a compiere 82 anni. È del 1930.
Nel 1959 fu eletto consigliere di Stato
(Partito conservatore democratico ---> PPD),
il più giovane che io sia in grado di ricordare.
Poi, sommerso dalle lodi del presentatore, ha detto:
"Non vorrei che fosse un necrologio!"
Fragorose risate del pubblico.
Battuta già sentita (da Jack) x volte. Ha sempre successo.
Grande e articolata risposta alla prima domanda:
"Come giudica il caso Hildebrand?"
L'ha fatta, sparatissima, una signora in prima fila, a me ignota.
Sei perdonato (per questa volta).
Io mercoledì ero già da una settimana a Siena e sono tornato questo venerdì. Mi sarebbe piaciuto salutare il Tito ... se avessi potuto.
Prima della prossima valanga di miliardi a disposizione delle banche fallite, direi che nuovi Stress Test siano necessari!
Speriamo che ci pensino prima che sia troppo tardi.