Domnica Cemortan nega con fermezza di essere l’amante di Schettino. La 25enne moldava, che si trovava in compagnia del capitano della Costa Concordia al momento dell’incidente, il 13 gennaio scorso davanti all’isola del Giglio, smentisce così le inevitabili illazioni dei media, i quali si erano spinti ad affermare che la ragazza di fronte agli inquirenti avrebbe ammesso la relazione.
„Sono tutte menzogne“ ha protestato Domnica in un’intervista concessa a Oggi „messe in giro da gente che ha interesse a mettere Schettino sotto pressione. Cercano di isolarlo persino all’interno della sua famiglia. Io ero imbarcata come semplice passeggera, avevo la mia cabina e non ero affatto ospite del capitano. Hanno scritto che un mio bikini sarebbe stato trovato nella sua cabina. Ma come fanno ad affermare che quel bikini è mio? C’è forse scritto sopra il mio nome?“ „Mi hanno chiamata la biondina del capitano o la sirena della Costa Concordia, hanno infangato la mia reputazione. Persino in Moldavia parlano e scrivono di me…“
„Ho parlato con il procuratore di Grosseto Francesco Verusio per ben sei ore e ho risposto a tutte le domande. Voleva che riferissi su ciò che è accaduto a bordo e non era interessato alle mie questioni personali“ ha dichiarato la ragazza moldava.
Il settimanale Chi ha pubblicato alcune foto di Domnica e Schettino. In una di queste si possono ammirare i due mentre gustano un piatto di ostriche in un ristorante di Villefranche-sur-Mer in Costa azzurra, il 13 dicembre 2011.
(Fonte: nzz)
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Secondo me la scientifica potrebbe facilmente risalire
alla "bella bagnante"
cui appartiene il bikini. Un minimo d'impegno, che diamine!
... se non era il suo era sicuramente (ohi, ohi ...) di .... SCHETTINO!
E qui il caso degenera nella perversione ....
Ne hai di grilli per il capo...
... non solo in economia!
Il mio post voleva solo essere una presa in giro di tutto il chiacchiericcio mediatico di bassa lega che ci accompagnerà probabilmente ancora per chissà quanto tempo in questo caso come in altri che, al di là della loro tragica conclusione, mi hanno sinceramente stufato ....
Povero bikini!Messo lì a sua insaputa... :-o
Bisognerebbe verificare se è della sua misura.
Un bullo da spiaggia che comanda una nave con 4mila persone!Roba da matt.O da baditt.
Caro ciapa,
ho sentito le conversazioni in plancia tra "il bullo da spiaggia" e alcuni membri dell'equipaggio mandate in onda stasera dalla RSI.
Concordo con te sulla gravità dell'errore. E fino a qui sono d'accordo con te.
Ma, poiché la registrazione audio avalla la mia ipotesi di una manovra da MANUALE dopo l'errore MADORNALE del bullo, mi pare che lo svolgimento degli eventi susseguenti all'impatto, che avevo ipotizzato in un mio post, stia trovando conferma.
Si sente chiaramente il comandante dire: ora SCARROCCIAMO e approdiamo su di un fondale più basso, poi caliamo l'ancora (o qualcosa di molto simile).
Richiamo l'attenzione sul verbo usato da Schettino: SCARROCCIARE
Pensavo che avesse compiuto la manovra con i motori, ma il verbo usato "SCARROCCIARE" mi induce a credere che l'abbia fatta usando solo il timone e il vento trasversale che soffiava da terra verso l'isola del Giglio (erano fuori uso, contrariamente a quanto pensavo, oltre che i generatori elettrici, anche i motori di propulsione?)
Se è così la MANOVRA è da scrivere nei manuali della nautica, perché mantenere il sangue freddo per far SCARROCCIARE una nave di quasi 300 metri, che imbarca acqua, nel modo che ha fatto Schettino non è cosa da poco: appare chiaro come il bullo abbia privilegiato l'approdo della nave su di un fondale basso prima di pensare alla sua evacuazione. Esemplare il suo "vabbuò" in risposta alle sollecitazioni di quanti lo sollecitavano a dare l'ordine di abbandonare la nave. VABBUÒ cioè: "Sì ADESSO lo potete fare"
Schettino si è comportato come il macchinista di un treno che salta il rosso e fila diritto per il binario sul quale, in senso contrario, sopraggiunge un treno ad alta velocità.
ERRORE MADORNALE! Dalla centrale gli ingiungono di fermarsi e di fare scendere i passeggeri. Ma lui sa che per questo non c'è tempo. C'è uno scambio davanti a lui che può infilare prima che sopraggiunga il treno ad alta velocità. Quindi, anziché fermarsi, accelera a manetta, chiedendo alla centrale di attivare lo scambio, che raggiunge prima del treno AV, e ci si infila dentro. Purtroppo per i passeggeri dell'ultima carrozza e quelli della prima carrozza del treno AV non c'è scampo. Fanno 16 morti e 24 dispersi (un eufemismo per non dire 24 morti). I mass media si scatenano e dicono che il macchinista doveva fermarsi prima ubbidendo alla centrale. Ma gli uomini di buon senso capiscono che il macchinista bullo, che ha saltato il rosso, ha fatto poi una cosa GRANDIOSA.
Non mi voglio perdere il processo a Schettino quando ci sarà.
Carissimo Dico,
mi spieghi come ha fatto a accelerare se i motori erano fuori uso?
Ha indirizzato la barca verso una secca come avrebbe fatto anche il ciapa.Per non bagnarsi le scarpe.
“VABBUÒ, VABBUÒ IÀ, FACCIAMOLI ANDARE A TERRA”
L'esempio del ferroviere voleva solo evidenziare il fatto che a volte le decisioni che sembrano incomprensibili in prima battuta lo diventano quando si valutano con più calma. Nel caso di Schettino i mass media gli hanno rimproverato di aver dato l'ordine di evacuazione dalla nave con colpevole ritardo. Io, per quello che mi era dato di capire, ho sempre sostenuto il contrario. L'audio messo in onda dalla RSI dimostra invece che esso non poteva essere dato perché la manovra di approdo su di un fondale meno profondo era in corso (e forse Schettino sperava che la Concordia sarebbe rimasta in piedi una volta arenata). Ogni altra decisione sarebbe stata la più disastrosa. La manovra di inversione ad U per parcheggiare al meglio la nave non era per niente semplice: basta guardare la carta nautica del Giglio per rendersene conto. A dire il vero la consideravo difficile anche disponendo di un apparato propulsore intatto, dal momento che la nave continuava a imbarcare acqua. Quando ieri sera ho sentito il comandante prendere la decisione di arenarsi SCARROCCIANDO non credevo ai miei orecchi: una così perfetta combinazione di abbrivo, vento e timone, condotta con una nave di quasi 300 metri di lunghezza ha dell'incredibile. VABBUÒ: aspettiamo il processo; se è "a porte aperte" (e non A PORTA a PORTA) ci vado.
mah, alla fine se era l'amante o no cambia poco...