Il bilancio dell’Associazione bancaria ticinese illustra come – nel 2011 – malgrado il franco forte vi sia stata una stabilità delle masse patrimoniali amministrate.
Calano invece le commissioni di gestione e di negoziazione, a causa della generale debolezza dei mercati azionari.
Grazie ai bassi tassi d’interesse, il volume dei crediti alla clientela ha registrato una sostanziale tenuta che dovrebbe proseguire anche nel 2012. Malgrado la fragilità congiunturale, le banche continuano a erogare credito ipotecario e commerciale.
Entro la fine del 2013 la piazza finanziaria svizzera perderà circa 10’000 impieghi, il 4,5% dei 240’000 posti di lavoro attuali.
Il Ticino sarà fra le regioni più colpite, con un generale calo della redditività e un processo di riduzione dei costi che potrebbe causare un’ulteriore diminuzione dell’occupazione.
Lo scorso anno, le banche nel nostro cantone hanno visto una riduzione complessiva di 187 posti di lavoro, calcolati su una base occupazionale a tempo pieno, avvenuta perlopiù attraverso una normale fluttuazione del personale.
(Fonte: rsi)
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