Sempre più grave la crisi in Siria. Verso le 8 di giovedì mattina, un duplice attentato a Damasco ha ucciso tra le 50 e le 60 persone e ne ha ferite centinaia. La comunità internazionale considera l’allargamento della missione delle Nazioni Unite, attualmente presente nel paese e, in ultima istanza, l’invio di truppe armate.
Tra le vittime ci sarebbero decine di studenti e molti bambini. Le esplosioni sono state provocate da due auto su cui viaggiavano kamikaze imbottiti di esplosivo.
Si tratta dell’azione più sanguinosa nella capitale siriana dall’inizio della rivolta contro il regime siriano, nel marzo dello scorso anno.
Un duro colpo al cessate-il-fuoco dichiarato il 12 aprile scorso dal mediatore internazionale Kofi Annan.
“Un altro esempio delle sofferenze inflitte al popolo siriano – ha dichiarato il generale Robert Mood, responsabile della missione dell’Onu – Chiediamo a tutti, dentro e fuori la Siria, un aiuto per fermare questa violenza.”
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