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Jarosław Gizinski sull’oligarchia di Yulia Timoshenko

L’ex premier dell’Ucraina Yulia Timoshenko, condannata a sette anni di carcere, è molto presente sui media a causa del suo sciopero della fame e del suo precario stato di salute. Nel settimanale ungherese Heti Válasz, il giornalista polacco Jarosław Gizinski non crede a quello che definisce un atteggiamento da martire.

“Yulia Timoshenko – si legge nell’articolo – è un personaggio contraddittorio. E’ già stata definita ‘Jeanne d’Arc ucraina’, ‘principessa del gas’, ‘Lady di ferro’ e ‘ultimo uomo della politica ucraina’.
Oggi, mentre deperisce in prigione, è diventata il simbolo della decadenza dello democrazia in Ucraina. Questo paese è ancora lontano dalle norme democratiche europee, ma presentare Timoshenko come qualcuno che ha sempre difeso la democrazia è sbagliato.
Anche lei non capiva le leggi della democrazia, dei diritti dell’uomo e del libero mercato. Negli anni 1990 non si era impegnata in politica per costuire nel suo paese una società moderna e democratica, ma per meglio difendere i suoi interessi e allargare il suo impero commerciale.
In questo senso, non è per nulla diversa dagli altri oligarchi ucraini.”

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Redazione

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    • Finalmente qualcuno che la racconta giusta sulla "Timoshenko" e il concetto di "democrazia" che quella generazione da anni '90 aveva in testa (e molti ancora dell'ex-blocco sovietico). Difatti se all'ovest (filo europeo per convenienza (Kiev) si rubava e "mazzettava" in una certa maniera, il risultato non era molto diverso dalla zona est dell'Ucraina (filo-russa), dove Yanukovich (punta dell'iceberg, e uomo di paglia della mafia del Don-Bas, padrone del Shaktar Donetsk) aveva razzolato prima.

      Difficile far comprendere ad un ucraino che la corruzione non è un semplice gesto di cortesia verso il funzionario di turno.

      P.S. Domanda provocatoria: è la Polonia che vuole un forte controllo doganale e delle frontiere o è l'Ucraina, per i (N)EURO 2012 :?:

  • Articolo immondo, scritto da un personaggio che mal conosce le vicende legate alla Signora Yulia Timoshenko.
    La storia va commentata tenendo presente il contesto politico entro il quale si sono svolti i fatti e la fragilità del sistema socio economico in cui si trovava l'Ucraina al momento dell distacco (fomentato dagli USA, secondo il perverso sistema ormai noto e sperimentato in ogni parte del mondo dove sono andati a rompere gli zebedei).
    La condanna di Yulia Timoshenko e la detenzione in quelle condizioni è un atto criminoso compiuto dalla "giustizia" di un paese gestito ora da un dittatorello figlio del sistema comunista made in URSS.

  • Credo che come il Bike non ci sia nessuno (tra noi di Ticinolive) che conosca la realtà dell'Ucraina.
    E' di casa da parecchi anni in quei posti ... anzi ha anche casa...

    • Grazie caro, bevi qualcosa? :wink:
      Yulia Timoshenko ha negoziato con la Russia un difficile contenzioso legato al gasdotto russo partendo da una situazione impossibile per chiunque. Lo stato ucraino, insolvente da ben due anni nei confronti della Russia, con i mafiosi del tipo dell'attuale presidente che rubavano il combustibile dal gasdotto russo su territorio ucraino, ha saputo negoziare in favore del suo paese le migliori condizioni possibili. Gas a metà prezzo, piano debitorio
      di graduale rientro, e soprattutto la fornitura costante di gas per il suo paese. Questo deve aver dato fastidio all'attuale maggioranza ucraina corrotta che oggi come oggi non gode più neppure del favore di Putin e Medvedev, che chiedono la liberazione di Yulia. Vorrà dire qualcosa?

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