Categories: Democrazia attiva

Proposte per l’occupazione e contro l’esclusione sociale – Partito socialista

Tutte le persone, donne e uomini, hanno diritto di esprimere i propri bisogni e di essere ascoltate, in particolare coloro che vivono in difficoltà.
Il Partito Socialista da sempre si batte per costruire un Cantone più equo e solidale, dove le esigenze della collettività sono prioritarie rispetto alla ricerca del profitto da parte di pochi
.

Per questo motivo, il Partito Socialista ha scelto le proprie priorità di intervento per i prossimi anni:
1. pari opportunità e giustizia sociale
2. più potere d’acquisto
3. ambiente, territorio ed energia sostenibili

Di conseguenza, il Partito vuole sottoporre al governo e anche alle altre forze politiche una serie di proposte e di interventi realizzabili a medio termine.
Altri seguiranno nei prossimi mesi. Per un vero sostegno alle regioni periferiche attraverso l’occupazione e il mantenimento dei servizi. Troppo a lungo le regioni periferiche sono state considerate poco più che aree di svago vacanziero per chi vive nelle città.
È giusto invece che diventino una risorsa per l’intero Cantone e in particolare per chi ci vive. Non solo per il turismo, ma anche per quelle attività lavorative che potrebbero favorire la gestione e la conservazione del territorio e impedire lo spopolamento delle Valli.

Ecco allora che proponiamo al Consiglio di Stato di:
– garantire lo sviluppo tecnologico anche in periferia, per esempio portando le connessioni ADSL e su fibre ottiche
– verificare quali servizi a attività lo Stato possa dislocare nelle zone periferiche
– contribuire a sviluppare forme di telelavoro o lavoro dislocato, sia nel pubblico sia nel privato
– mantenere i servizi essenziali
– elaborare un programma mirato per lo sviluppo di attività imprenditoriali

Per una politica del personale socialmente ed economicamente responsabile
Esternalizzare sembra essere diventata la parola d’ordine, non solo nel privato ma anche nello Stato e nel parastato. Risultato: il dumping salariale e la precarizzazione sembrano inarrestabili, sebbene tutti, a parole, sostengano di volersi opporre.
E ne fanno le spese soprattutto le categorie professionali meno qualificate e meno tutelate dai contratti.Noi chiediamo quindi al governo e agli enti sussidiati di evitare qualsiasi esternalizzazione o almeno, se fosse proprio necessaria, di imporre che siano adottate tutte le condizioni di lavoro vigenti nell’Amministrazione cantonale.

Elaborazione di un programma cantonale di lotta alla povertà
Povertà: sembra un fenomeno sconosciuto nell’opulenta Svizzera. Invece esiste, anche nel nostro Cantone. E ha cause diverse: dalla perdita del sussidio di disoccupazione fino alla formazione insufficiente.
I giovani con una formazione inadeguata e gli over 50 che perdono il lavoro sono le categorie più a rischio. E la loro situazione è aggravata dalla generale precarietà che affligge il mondo del lavoro.
Dunque il Partito Socialista chiede al Consiglio di Stato di elaborare una strategia globale di prevenzione e di lotta alla povertà, con un programma cantonale per combattere l’esclusione sociale.

Per una valutazione delle misure previste dalla Legge sul rilancio dell’occupazione
Incentivi, bonus, sostegni e indennità sono previsti dalla legge sul rilancio dell’occupazione. Ma funzionano? Quali sono più efficaci? E’ possibile migliorare queste misure? E ancora: manca una visione globale della formazione e della riqualificazione dei giovani disoccupati.
Nella congiuntura economica attuale non si può prescindere dalle valutazioni per perfezionare questi strumenti.
Chiediamo perciò al Consiglio di Stato di effettuare al più presto una valutazione esterna delle misure previste dalla legge cantonale sul rilancio dell’occupazione e di programmarne una valutazione periodica, estenderla anche alle misure di promozione dell’occupazione varate dalla Città di Lugano per eventualmente estenderle anche ad altri Comuni o addirittura al Cantone, integrandole nella legge sul rilancio dell’occupazione.

Queste prime quattro proposte vogliono essere un contributo propositivo per cercare di affrontare alcuni tra i principali problemi con cui il nostro Cantone, le sue cittadine e cittadini sono confrontati e vogliono anche rappresentare un segnale e un invito a rimettere al centro del dibattito le proposte e i progetti politici su cui auspichiamo un ampio confronto.

Redazione

View Comments

  • Farsi assumere alle dipendenze comunali e/o cantonali o alla R$I è quanto di meglio chiedono i "suscialisti"?

    • Ed é proprio come dici tu, caro bike.

      Ul mund l'é paes.
      Tribune de Genève di oggi.
      Affaire Drahusak: Salerno perd en justice.
      Les juges donnent raison au journaliste qui s’était penché sur l’engagement contesté d’un proche de la magistrate genevoise.

  • Incentivi, bonus, sostegni e indennità sono previsti dalla legge sul rilancio dell’occupazione. Ma funzionano?
    Se funzionassero non avremmo tutti questi disoccupati e gente in assistenza...

    Proprio oggi leggo che la Luxury Goods International (gruppo Gucci) ha sottoscritto un contratto per la realizzazione del nuovo centro logistico della casa di moda in Svizzera (Sant'Antonino). Mi chiedo come mai il Cantone da il permesso a queste ditte di insediarsi nel nostro territorio. Queste ditte assumono solo frontalieri e se dovessero assumere qualche svizzero la paga si aggirerà circa sui 2500 franchi. Penso che molte ditte italiane abbiamo interesse a venire da noi, perciò non si potrebbe dare il permesso (sempre a determinate condizioni) a quelle ditte che creano valore aggiunto? Credo che quelle società che arrivano in Ticino solo per avere magazzini o fabbricchette con operai da 2000 franchi al mese, debbano esser mandate direttamente in Cina, perchè noi siamo stufi di avere solo dumping salariale ed inquinamento/traffico.

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